mercoledì 4 dicembre 2019
Sospeso dall'incarico a luglio, la Corte di Cassazione gli ha revocato le misure cautelari. Resta indagato nell'inchiesta su presunti affidi illeciti di minori in Val d'Enza.
Il sindaco di Bibbiano Carletti (Ansa da Facebook)

Il sindaco di Bibbiano Carletti (Ansa da Facebook) - Ansa

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Andrea Carletti resta indagato nell'inchiesta su presunti affidi illeciti di minori in val d'Enza. Ma da oggi il sindaco di Bibbiano, sospeso dall'incarico da inizio luglio, è libero. Nella tarda serata di ieri la Corte di Cassazione si è infatti pronunciata, accogliendolo, sul ricorso del primo cittadino per la revoca delle misure cautelari emesse nei suoi confronti. Ovvero l'obbligo di dimora nel Comune di residenza (Albinea), provvedimento disposto del Tribunale del Riesame e che ha sostituito gli arresti domiciliari a cui Carletti è stato sottoposto per quasi tre mesi (dal 27 giugno al 20 settembre).

*** AGGIORNAMENTI

Nelle motivazioni, pubblicate successivamente (il 14 gennaio 2020) si legge che non c'erano gli elementi per imporre la misura coercitiva dell'obbligo di dimora

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Il 47enne reggiano, accusato di falso e abuso d'ufficio potrebbe teoricamente tornare alla guida del Comune di Bibbiano: la Prefettura lo aveva sospeso dal ruolo di sindaco sulla base della sussistenza di una misura cautelare, oggi non più in essere.

Già dallo scorso settembre, quando gli arresti domiciliari a suo carico sono stati sostituiti dalla misura dell'obbligo di dimora, il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti avrebbe potuto tornare in municipio. Se non lo ha fatto è perché il Comune dove risiede e in cui aveva l'obbligo di soggiornare (Albinea) non è lo stesso di cui è amministratore. Lo spiegano dalla Prefettura di Reggio Emilia, che aveva sospeso il primo cittadino all'indomani dello scoppio dell'inchiesta della val d'Enza ai sensi della legge "Severino".

La normativa era scattata prendendo atto che Carletti - accusato di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico - si trovava sottoposto agli arresti domiciliari, mentre non è prevista l'applicazione della legge per la misura cautelare più lieve dell'obbligo di dimora. In sostanza, a rendere impossibile il ritorno del sindaco, è stata quindi solo una questione "logistica". Oggi, dopo che ieri è tornato libero in seguito ad una sentenza della Corte di cassazione, Carletti potrebbe rientrare alla guida del Comune di Bibbiano "nelle sue piene funzioni".

E questo è ciò che si ripromette Carletti: "Nei prossimi giorni, con la dovuta cautela e gradualità, riprenderò un cammino interrotto il 27 giugno, questo lo devo innanzitutto a chi a maggio mi ha rinnovato la sua fiducia. Quello tra il 27 giugno e il 3 dicembre 2019 è un periodo che difficilmente dimenticherò, durante il quale ho toccato da vicino il significato vero, profondo della parola libertà. Il giorno dopo una delle tante serate trascorse in Comune vieni svegliato, e in poche ore, dalle Alpi alla Sicilia diventi il mostro, l'orco di Bibbiano. La tua pagina Facebook è sommersa da insulti e minacce di morte rivolte non solo a te ma alla tua famiglia, a tuo figlio. Insulti e minacce di morte che riempiono anche le pagine social di 'autorevoli' figure istituzionali a livello nazionale".

Il Pd si schiera compatto al fianco del sindaco: "La campagna indecente contro il Pd e il sindaco non si dimentica. Ma oggi c'è una altra domanda. Chi chiederà scusa ad Andrea Carletti e alle persone messe alla gogna ingiustamente? A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!", tuona il segretario dem, Nicola Zingaretti. Al quale fa eco il leader di Italia Viva, Matteo Renzi: "Vi ricordate la storia di Bibbiano? L'attacco violento di Lega e Cinque Stelle al sindaco? Le pagliacciate in Parlamento e sui social con lo slogan 'Parlateci di Bibbiano?'. Bene. La Cassazione ha detto che quel sindaco non doveva essere arrestato. Una montagna di fango vergognosa contro un uomo che non meritava quel trattamento. In attesa che qualcuno chieda scusa, un abbraccio a quel sindaco". Ma il leader della Lega, Matteo Salvini, replica: "Bibbiano? Le uniche scuse devono farle coloro che senza motivo hanno portato via i bambini alle loro famiglie e coloro che hanno coperto questo indegno sistema".

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