venerdì 13 maggio 2016
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Si sta sgonfiando l’ultima inchiesta sul terrorismo internazionale. A giudizio dei magistrati chiamati a valutare le richieste di scarcerazione dei presunti mujaheddin, arrestati tra Bari e Milano, l’indagine non è stata irresistibile. A pochi giorni dal blitz due indagati su quattro sono già tornati in libertà, e per ordine di due tribunali diversi, Milano e Bari. I due rimasti in cella non sono accusati di terrorism, ma favoreggiamento dell’immigrazione illegale. Zulfiqar Amjad, il 24enne pakistano fermato a Milano è stato scarcerato su ordine del gip Manuela Accurso Tegano, che non ha convalidato il fermo e ha rigettato la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla procura milanese. A Bari è ritornato libero anche Hakim Nasiri, il 23enne afghano accusato dalla Dda di Bari di terrorismo internazionale e residente nel Cara con lo status di protezione sussidiaria, ottenuto una settimana fa. Il provvedimento è stato firmato dal gip Francesco Agnino, che ha respinto la richiesta di misura cautelare per il reato di terrorismo dopo l’interrogatorio di convalida del fermo, avvenuto ieri mattina nel carcere, durante il quale l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo il giudice non c’erano i gravi indizi per trattenerlo nel penitenziario barese. Il gip ha invece riconosciuto i gravi indizi e le esigenze cautelari, convalidando i fermi e confermando l’arresto per gli altri due sospettati, un afghano e un pakistano. I due sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, non di terrorismo. Decisioni contro cui la procura di Bari ha annunciato ricorso dinanzi al Riesame. Intanto Europol ha annunciato che recluterà 200 nuovi agenti che invierà negli 'hotspot' dove vengono identificati i migranti, allo scopo di individuare eventuali militanti di formazioni jihadiste. Nello Scavo © RIPRODUZIONE RISERVATA
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