giovedì 10 agosto 2017
Arrivano piste ciclabili intorno al Garda, nelle terre della Magna Grecia e in Sardegna: il governo firma l’accordo con le Regioni
Si allunga di oltre 2mila km la rete italiana delle due ruote
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Ciclovia del Garda, ciclovia della Magna Grecia e ciclovia della Sardegna. Sono le tre nuove strade cliclabili per le quali sono stati firmati al ministero delle Infrastrutture i protocolli d’intesa Mit-Mibact e Regioni, seconda tappa delle sette nuove ciclovie, previste dalla legge di Stabilità 2017 e dalla manovra di aprile. È la Rete nazionale delle ciclovie turistiche italiane, la cui prima parte è stata già firmata dai ministri delle Infrastrutture Graziano Delrio, e dei Beni artistici e turismo, Dario Franceschini, un anno fa: Ciclovia del Sole, VenTo ( Venezia-Torino), Acquedotto Pugliese e Grab (il raccordo anulare in bici di Roma) ora già in fase di progettazione.

«Una rete che sta prendendo forma nella realtà – commenta Delrio – per una mobilità lenta, in grado di integrarsi con altre modalità, come treno e nave, per go- dere del modo migliore del Belpaese». Entro il 2024, dunque, l’Italia avrà un sistema di piste ciclabili di 5mila km destinati a salire a 20mila nel 2030: Soddisfazione nell’associazionismo. «È parte di un percorso del governo che stiamo accompagnando fin dall’inizio», dice Giulietta Pagliaccio, presidente Fiab.


Per la Federazione degli amici della bicicletta «è una tappa importante, che concretizza gli impegni del governo: oggi ci sono le risorse e partono gli iter amministrativi. È la via per uno svilup- po sostenibile dei territori, come dimostrano altri Paesi in Europa, ma in Italia anche il virtuoso Trentino (400 km di ciclabili, ndr) che ha cominciato prima e oggi raccoglie i benefici». «L’Italia è a misura di pedale – commenta Sebastiano Venneri della segreteria di Legambiente – ma mancano le infrastrutture per i cicloturisti. Questo è un percorso fortemente voluto dal ministro Delrio.

Agli stessi tavoli che hanno siglato patti scellerati per autostrade inutili e impattanti, ora siedono ministri e governatori di opposti partiti per promuovere un turismo più maturo». E non si tratta di pedalate domenicali: «In Europa il cicloturismo crea affari per 44 miliardi, ma l’Italia ne intercetta a stento 3, diversamente da Germania, Francia e Austria. E il nostro Paese sembra disegnato per il turismo in bici, tra gioielli ambientali, centri storici, enogastronomia ».

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