lunedì 15 luglio 2019
Erano 300 gli occupanti dell'ex scuola censiti dal Campidoglio, molti in «condizione di fragilità». L'operazione si conclude con 3 arresti e diverse denunce
Concluso lo sgombero dell'ex scuola a Primavalle. «Famiglie resteranno unite»
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È terminato a metà pomeriggio lo sgombero dell’ex scuola di Primavalle (in via Cardinal Capranica, periferia di Roma), occupata da circa 300 persone tra cui molti in condizione di fragilità, come certificato dal censimento del Campidoglio. Un'operazione preparata già da domenica sera quando attorno allo stabile si sono schierate decine di poliziotti.

L'operazione si è conclusa, dopo diverse ore molto tese, con 3 arresti e varie denunce. "La struttura era pericolante - ha detto il ministro dell'Interno Salvini - chi ha cercato di impedire lo sgombero non solo ha ostacolato la legge ma ha messo a rischio la vita di chi viveva nell'ex scuola. Avanti con gli sgomberi a Roma e in tutta Italia: la pacchia è finita".

Questa mattina le forze dell’ordine, schierate in gran numero e in assetto antisommossa, hanno dovuto fare i conti con le proteste dei residenti. Una scia di cassonetti in fiamme e altri rovesciati hanno segnato il corteo degli occupanti di via Cardinal Capranica, mentre in piazza Clemente XI è iniziato un sit-in nel tentativo di fermare le operazioni. Una cinquantina di persone, asserragliate nell’ex scuola ha provato a resistere, ma molti occupanti sono usciti dall'edificio in maniera pacifica. Diversi gli stranieri e anche alcune mamme con bambini.


Una donna si è barricata sul tetto nel tentativo di dissuadere le forze dell’ordine: «Sono italiana come voi, qual è la soluzione?Mettermi in mezzo alla strada. Arrestami, sai quanto me ne importa? Arrestami, almeno mangio tutti i giorni. Perché non mi rispondete? Quali sono le soluzioni alternative? Io non mi muovo. Qui c'è gente con il tumore, non potete mandarci via così».

L'assessora alla Persona di Roma Capitale, Laura Baldassarre, ha spiegato che "Le famiglie si stanno registrando per la parte finale, un percorso già iniziato da tempo con il censimento delle fragilità, con l'abbinamento rispetto ai luoghi per l'accoglienza". "Li stiamo portando in vari luoghi della città - ha spiegato -. L'aspetto importante è che siamo di fronte a un numero consistente di nuclei familiari e garantiamo l'unità di ciascuno. Ci sono poi posti per le fragilità. Abbiamo incrementato il sistema di accoglienza per dare risposta a tutte le persone che erano state censite".

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