venerdì 22 novembre 2019
Monsignor Russo: è in gioco il pluralismo dell'informazione. Il sottosegretario Martella conferma il blocco dei tagli
Un momento dell'Assemblea della Fisc (Siciliani)

Un momento dell'Assemblea della Fisc (Siciliani)

COMMENTA E CONDIVIDI

Presidi di libertà «non contrapposti ai media nazionali, ma portatori di una ricchezza propria» che riportano spesso al centro chi è ai margini. Una ricchezza, insomma, fatta di approfondimenti, di attenzione per le periferie geografiche ed esistenziali che rendono «unica» ognuna delle 183 testate che aderiscono alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici, ieri ricevuta da Mattarella al Quirinale). Un presidio «determinante» nei territori, che però è messo alla prova sia dai tagli all’editoria che dalla sfida dell’innovazione tecnologica. Ecco perché il segretario generale della Cei, il vescovo Stefano Russo, in apertura della XIX assemblea nazionale elettiva della Fisc, sottolinea come «i vescovi italiani non possono non sostenere e supportare la voce di coloro che, con la Fisc, chiedono che venga mantenuto il sostegno a favore di questi presidi. È in gioco il pluralismo dell’informazione».

Non va dimenticato infatti, aggiunge, «quanto è prezioso contro queste logiche dominanti il contributo di quella stampa che, a torto, viene considerata minore». Perché la stampa diocesana è chiamata non solo a fare informazione, ma ad «integrare alla funzione informativa anche quella formativa». Oggi però questi presidi territoriali di libertà devono confrontarsi anche con l’evoluzione digitale che «sembra fagocitare tutto». Il segretario della Cei non nasconde le difficoltà e la «fatica nel trovare ricette utili», ma a rischio - sottolinea - «c’è la sopravvivenza dell’esperienza». Però il vescovo di una cosa è certo: «Avremo futuro se saremo innovativi dentro, perché informazione è innovazione».

Una prima boccata d’ossigeno arriva dalle parole del sottosegretario con delega all’editoria Andrea Martella che ribadisce come «i giornali diocesani sono la testimonianza di come l’editoria di prossimità possa farsi strumento di sussidiarietà orizzontale» oltre che «portatori di speranza capaci di resilienza». Per questo il governo nella prossima legge di bilancio ha previsto «il congelamento del taglio dei contributi - sottolinea - ed è solo il primo intervento per tenere viva la voce dei giornali locali a cui dovrà seguire un riordino legislativo organico degli strumenti diretti e indiretti di sostegno all’editoria».

Certo all’interno di qualsiasi riforma 5.0, come l’ha definita Martella, non può mancare - è il ragionamento da cui parte il presidente della Fisc don Adriano Bianchi, l’attenzione ai settimanali diocesani che sono «espressione pesata e pensata in un dialogo collettivo» in redazione, sono il simbolo del «giornalismo di prossimità». Caratteristica di questi presidi di democrazia, infatti, è la pacatezza del linguaggio usato e il rifiuto di frasi urlate o «slogan facili per portare a casa qualche lettore in più».

A tal proposito «una informazione drogata e viziata alimenta ogni giorno antisemitismo, femminicidi e discriminazione del migrante», fa notare il presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick, che si dice anche preoccupato degli algoritmi che governano i social. La libertà d’informazione contenuta nell’art. 21 della Costituzione, precisa, «pur essendo madre di tutte le libertà non è ancora attuata e va posto rimedio, perché tutelare la libertà d’informazione significa difendere la Costituzione».
Davanti ai nostri occhi, ricorda poi il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, abbiamo «una strage di pluralismo, di professionalità, di qualità informativa. Siamo chiamati a resistere». Senza dimenticare, gli fa eco il segretario Ucsi Maurizio Di Schino, che essere «giornalisti credenti significa anche essere comunità educante». Infine, secondo Carlo Verna, presidente dell’ordine nazionale dei giornalisti, «non abbiamo bisogno di tagli ma di una nuova legislazione per il giornalismo».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: