giovedì 4 novembre 2010
L'imprenditore del Nolano, in passato coinvolto in vicende giudiziarie e titolare di istituti di vigilanza privata, fu portato via da rapitori il 13 settembre scorso e 48 ore dopo si presentò in una casa a Marano, sostenendo di essersi liberato da solo e di essere stato picchiato dai rapitori. La famiglia smentì richieste di riscatto.
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Tre persone originarie della Sardegna sono state arrestate a Roma nell'ambito delle indagini relative al sequestro dell'imprenditore del Nolano, Antonio Buglione. L'uomo, in passato coinvolto in vicende giudiziarie e titolare di istituti di vigilanza privata, fu portato via da rapitori il 13 settembre scorso e 48 ore dopo si presentò in una casa a Marano, sostenendo di essersi liberato da solo e di essere stato picchiato dai rapitori. La famiglia smentì richieste di riscatto. Le manette sono scattate ai polsi di Pasquale Scanu, 34 anni, originario di Siniscola, Domenico Porcu, 41 anni, di Silanus, e Giuseppe Boccoli, 29 anni, di Nuoro, residente a Rimini. I tre sono stati arrestati dai carabinieri davanti ala fermata "Anagnina" del metrò di Roma che hanno eseguito un ordine di fermo emesso dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Secondo gli inquirenti, i sardi avrebbero fatto parte della banda che il 12 settembre scorso, intorno alle 20, sequestrò sotto casa, in via Abate Minichini, a Saviano, nell'hinterland napoletano, l'imprenditore Antonio Buglione, 54 anni, conosciuto come il "re" della vigilanza privata. I rapitori avrebbero agito a scopo di estorsione. Si trattò, comunque, di un sequestro lampo. L'uomo si liberò dopo solo una giornata: secondo la ricostruzione dell'episodio fatta all'epoca dai carabinieri, l'imprenditore era stato tenuto sequestrato nelle campagne di Marigliano. Sulle loro tracce gli investigatori sono giunti grazie alle intercettazioni avvenute durante le diverse telefonate fatte dai sardi alla famiglia Buglione (una sorella, Rosa è sindaco di Saviano) nei giorni successivi, in cui chiesero soldi minacciando un nuovo sequestro. Le indagini sono ora volte a chiarire l'esistenza o meno di un rapporto tra l'anonima sequestri e la camorra. In passato, Antonio Buglione è stato titolare di aziende impegnate nel campo della sicurezza, quale era la "Vigilante 2", divenuta poi "International Security Service", società sottoposta a un controllo e un'interdizione antimafia da parte della Prefettura di Napoli.
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