martedì 23 giugno 2015
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​Cerimonia solenne nel pomeriggio a Palermo per lo svelamento della nuova sepoltura del giudice Giovanni Falcone nella basilica di San Domenico, il pantheon dei siciliani illustri. A presiedere la celebrazione, l'arcivesco di Palermo, cardinale Paolo Romeo, officiante il priore, padre Sergio Catalano. In prima fila il procuratore della repubblica di Palermo Franco Lo Voi con la moglie Pasqua Seminara, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi, le sorelle del magistrato, Maria e Anna Falcone, il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, e Gianni DeGennaro, vicino a Falcone come investigatoreLa salma di Falcone era stata traslata già, riservatamente, da alcuni giorni. Questo pomeriggio è stata scoperta la lapide della sepoltura, che reca come epitaffio "Magistrato. Eroe della lotta alla mafia". Ai lati, due lapidi commemorative delle vittime delle stragi di Capaci e via D'Amelio, con le quali si rende omaggio alla moglie del giudice, Francesca Morvillo, al magistrato Paolo Borsellino, e agli agenti della polizia di Stato Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano. "Le sue idee, le sue parole e il suo esempio sono da sprone per tutti noi. La presenza delle spoglie mortali del giudice Giovanni Falcone ci fa ricordare le miriadi di persone che hanno donato la loro vita per combattere la mafia", ha detto il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo diPalermo, nella sua omelia. In un duomo stracolmo, dove Romeo ha ricordato anche l'esempio del martire e beato Pino Puglisi, sono giunti pure il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e Lucia Borsellino, assessore regionale alla Salute e figlia di Paolo, ucciso il 19 luglio 1992 in via D'Amelio, nonché il generale Nunzio Ferla, direttore della Dia. "Oggi - ha aggiunto Romeo - a distanza di 23 anni cosa è cambiato nella nostra città? Nella nostra Isola e nella nostra cara e amata Patria? Certo, tanto è stato fatto. Ci sono sprazzi di luce ma credo, tuttavia, che ancora molto rimanga da fare a tutti livelli civile, politico, sociale, umano e religioso". 
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