lunedì 25 maggio 2015
​Manifestazioni silenziose in tutta Italia, disturbate in molti casi da contestatori.
COMMENTA E CONDIVIDI

​Cento piazze in altrettante città italiane, da Roma a Milano, da Trieste a Catania, da Torino a Messina, passando per Cagliari e Firenze: le Sentinelle in piedi hanno organizzato sabato e domenica una "invasione" pacifica per dire no alle "unioni civili", così come si stanno prospettando nel disegno di legge in discussione in Parlamento. Nessun cartellone, nessuno slogan, nessuna protesta manifesta: un semplice stare in piedi, leggendo in libro, senza infastidire nessuno. "Siamo in piazza per dire sì alla famiglia, cellula fondante della nostra società, sì al diritto di ogni bambino a crescere con il suo papà e la sua mamma. In piazza testimoniamo che non c'è menzogna che possa cambiare la realtà", si legge in un comunicato.La manifestazione silenziosa ha avuto però molti momenti difficili: a Sassari la piazza regolarmente occupata dalle Sentinelle è stata invasa da un gruppo di contestatori che hanno insultato e offeso, a Rovereto la veglia è stata vietata dopo una iniziale autorizzazione, per timore di proteste e scontri, a Torino si sono radunati 150 antagonisti, trattenuti dalla polizia. In due anni sono state realizzate 273 veglie, portando 40mila persone in piazza. «È arrivato il momento in cui non è più possibile stare a guardare: quando la famiglia viene minacciata, quando il matrimonio è attaccato nella sua sostanza, quando i bambini diventano oggetto di diritto, occorre fare qualcosa. Arriva il momento in cui ciascuno è chiamato a fare la propria parte per non essere complice dell'altra. Quel momento è adesso», conclude il comunicato. 

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: