sabato 31 agosto 2013
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È la dimensione politica della Chiesa che affligge la scienza in Italia, non la sua dimensione religiosa, di cui condivido molti principi… Sicuramente c’è bisogno di una dimensione etica della scienza, ma quando alcuni membri della chiesa cattolica ancora sostengono che la ricerca sulle cellule staminali embrionali non è necessaria, questa è una manipolazione delle prove scientifiche»: così spiegava la neo senatrice a vita in un intervista rilasciata nel 2011, in cui ribadiva posizioni già note. 
Elena Cattaneo è una delle più convinte sostenitrici della totale e incondizionata libertà scientifica nella ricerca. Si è sempre dichiarata a favore dell’impiego delle cellule staminali embrionali in laboratorio, considerandole uno strumento insostituibile nella ricerca di cure contro le malattie neurodegenerative. Per questo, nel 2005 si schierò a favore del Referendum per l’abrogazione di alcuni articoli della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita e sulla ricerca scientifica su embrioni inutilizzati e congelati. «Vietare l’uso degli embrioni congelati, così come prevede la legge 40 – affermò durante la campagna referendaria – è sbagliato, anzi è anti-scientifico». La Cattaneo è co-promotrice del comitato del Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica, organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e dal Partito Radicale. 
Cinquantuno anni, Cattaneo si è laureata in Farmacia all’Università di Milano dove ha conseguito il dottorato e dove, dal 2003, insegna come professore ordinario. Ha operato come ricercatrice per tre anni al MIT di Boston nel laboratorio di Ron McKay, dove ha avviato studi su cellule staminali cerebrali. Rientrata in Italia, ha fondato e dirige il Laboratorio di Biologia delle cellule staminali e Farmacologia delle malattie neurodegenerative del Dipartimento di bioscienze dell’Università di Milano, dedicandosi allo studio della Corea di Huntington. Ha coordinato il progetto europeo NeuroStemcell e, da ottobre 2013, coordinerà il progetto NeuroStemcellrepair nell’ambito del 7° Programma Quadro della Ricerca Europa. È stata membro del Comitato Nazionale per la Bioetica, da cui si è dimessa nel 2007.
Recentemente si è espressa contro la validità del metodo Stamina promosso da Davide Vannoni, sottoscrivendo, insieme ad altri studiosi e accademici, la lettera rivolta al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per richiedere la pubblicazione del protocollo del metodo al fine di scongiurare la copertura di brevetti e verificare qualità e caratteristiche della controversa sperimentazione.
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