sabato 23 maggio 2020
119 decessi. Gli attuali positivi sono 57.752, i ricoverati nei reparti Covid sotto 9mila. I guariti arrivano a 138.840 dall'inizio della pandemia
Piazza san Pietro, famiglia in mascherina

Piazza san Pietro, famiglia in mascherina - Pino Ciociola

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Sembra lentamente consolidarsi la diminuzione delle morti (dal 16 maggio, sempre parecchio sotto le duecento e oggi 119). L’aumento quotidiano dei contagi neanche oggi (669) si discosta troppo dalla media (648) registrata in questa settimana. Però il problema più grande resta la Lombardia, dove si concentra il 66% dei nuovi casi in queste ventiquattr’ore e la metà dei decessi. Per il resto, prosegue sempre bene il calo dei ricoverati (sia in terapia intensiva che nei reparti Covid) e anche quello, importante, del numero attuale di positivi. Dunque il sesto giorno dalla fine del lockdown non porta cattive nuove. Ma il passaggio più delicato è appena cominciato.

Ripercorriamo brevemente l’inquietante altalena degli ultimi tre mesi nel nostro Paese. Si cominciò ufficialmente il 21 febbraio, giorno in cui si scoprirono 17 positivi al Covid-19 tra Lombardia e Veneto: “Stiamo adottando tutte le iniziative necessarie, no ad allarmismo e panico”, disse il premier, Giuseppe Conte. Un mese più tardi, si registrarono il 23 marzo 50.418 positivi e i decessi erano 6.077. Un altro mese dopo, il 23 aprile, si contarono 106.848 positivi (ben oltre il doppio) e fino a quel giorno 25.549 morti (più che quadruplicati). Oggi, 23 maggio, i positivi sono scesi a 57.752 e le morti, pur avendo assai frenato, sono drammaticamente salite a 32.375. Stesso su e giù per i contagi, che dal 21 febbraio al 23 marzo furono 63.927, nel mese seguente ammontarono a 126.046 (il doppio) e che dal 23 aprile a oggi sono stati 39.354 (due terzi in meno rispetto al mese precedente). Appunto, un’inquietante altalena che adesso ha molto, molto rallentato, ma sulla quale restiamo e che non s’è arrestata.

Ecco l’aggiornamento del Dipartimento della Protezione civile dei numeri di oggi.

Nuovi contagi. Sono 669 (lunedì 451, martedì 813, mercoledì 665, giovedì 642 e ieri 652) e 441 (il 66%) di questi si registrano in Lombardia (lunedì 175, martedì 462, mercoledì 294, giovedì 316 e ieri 293). I tamponi effettuati sono 72.410 (mercoledì 63.158, giovedì 71.679 e ieri 75.380), con un rapporto di positività che resta al minimo assoluto, lo 0,9% (ma in Lombardia risale al 2,6%).

Morti. Sono 119 (lunedì 99, martedì 162, mercoledì 161, giovedì 156 e ieri 130), dei quali 56 in Lombardia (domenica 69, lunedì 24, martedì 54, mercoledì 65, giovedì 65 e ieri 57). Il totale nazionale sale a 32.375 dall’inizio della pandemia.

Totale dei casi. Sono 229.327 le persone che hanno contratto il Covid-19 (compresi guariti e deceduti) dall’inizio della pandemia, cioè i contagiati accertati finora.

Attuali positivi. Sempre più giù, sono 57.752 (lunedì 66.533, martedì 65.129, mercoledì 62.752, giovedi 60.960 e ieri 59.322), 1.570 in meno rispetto a ieri (lunedì meno 1.798, martedì meno 1.424, mercoledì meno 2.377, giovedì meno 1.792 e ieri meno 1.638).

Ricoverati nelle terapie intensive. Sono 572 (lunedì 749, martedì 716, mercoledì 676, giovedì 640 e ieri 595).

Ricoverati in reparti ospedalieri ordinari. Sono 8.695 persone (lunedì 10.311, martedì 9.991, mercoledì 9.624, giovedì 9.269 e ieri 8.957), 262 meno di ieri.

In isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Sono 48.485 persone (lunedì 55.597, martedì 54.422, mercoledì 52.452, giovedì 51.051 e ieri 49.770), cioè sempre l’84% degli attuali positivi.

Guariti e dimessi. Sono 2.120 (lunedì 2.150, martedì 2.075, mercoledì 2.881, giovedì 2.278 e ieri 2.160), portando il numero complessivo dall’inizio della pandemia a 138.840.

Il dettaglio regionale. I casi attualmente positivi sono 25.630 in Lombardia, 8.025 in Piemonte, 4.570 in Emilia-Romagna, 3.581 nel Lazio, 2.841 in Veneto, 1.805 in Puglia, 1.766 in Toscana, 1.734 in Liguria, 1.713 nelle Marche, 1.512 in Sicilia, 1.273 in Campania, 1.168 in Abruzzo, 565 nella Provincia autonoma di Trento, 459 in Friuli Venezia Giulia, 288 in Calabria, 287 in Sardegna, 214 nella Provincia autonoma di Bolzano, 189 in Molise, 56 in Umbria, 41 in Basilicata e 35 in Valle d’Aosta.

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