martedì 24 luglio 2012
​Approvato al Senato l'emendamento di Pdl e Lega che prevede l'elezione diretta del Capo dello Stato. Pd e Idv abbandonano l'aula per protesta.
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Il presidente della Repubblica è il Capo dello Stato. Rappresenta l'unità della Nazione e ne garantisce l'indipendenza. Vigila sul rispetto della Costituzione. Assicura il rispetto di trattati e obblighi internazionali. Rappresenta l'Italia all'estero. È eletto a suffragio universale e diretto da tutti i cittadini maggiorenni. È questa la prima modifica scritta dal Pdl al testo delle riforme costituzionali approvata oggi dal Senato con i voti di Lega, Pdl e CN. Mentre Pd, Idv e Radicali non hanno preso parte al voto.Il pacchetto di emendamenti, appena licenziati dall'Assemblea di palazzo Madama, che porta la firma dei vertici del gruppo del Pdl, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, introduce nell'ordinamento italiano la figura del semipresidenzialismo. Per protesta, Pd e Idv hanno lasciato l'aula del Senato.Se il testo dovesse essere approvato così come è stato proposto, il prossimo presidente della repubblica verrà eletto per cinque anni e potrà essere ri-elatto per uan sola volta (articolo 85). Le candidature vengono presentate da un gruppo parlamentare o da 200mila elettori, o da deputati e senatori, europarlamentari, consiglieri regionali, presidenti di Giunte regionali e sindaci.  Il Senato ha approvato l'elezione diretta del Presidente della repubblica. Ora tocca alla Camera. Speriamo che il Pd non faccia perdere questa occasione all'Italia", è il commento (diffuso via twitter) del segretario del Pdl, Angelino Alfano. Dura la replica del segretario del Pd, Pierluigi Bersani che parla di "diversivo senza costrutto. Spero solo - ha aggiunto Berani- che in questo gesto irresponsabile, inutile e del tutto inconcludente non si facciano deroghe a quello che dobbiamo fare subito, la riforma elettorale.
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