mercoledì 18 maggio 2016
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ROMA C’è una via che unisce la Cina alla Finlandia e passa per Giulianova, in provincia di Teramo. È la strada dell’arte che riabilita, unisce e cura. Un approccio da tempo apprezzato dalla scienza, nelle discipline dell’arte-terapia e della terapia occupazionale per persone disabili. Un tema di cui si discute da oggi e fino a venerdì nella cittadina adriatica al meeting internazionale Art that cares, l’arte che cura, nella sede del Mas, il Museo d’arte dello Splendore. Nella tre giorni di convegni e mostre – la seconda edizione dopo quella in Cina nel 2013 – si ragionerà sulla funzione dell’arte come strumento terapeutico nella riabilitazione, mettendo a confronto le esperienze di tre eccellenze nel settore, in contesti geografici diversissimi: la Fondazione Piccola Opera Charitas (Poc), la ong cinese Huiling e il centro ricreativo e d’arte finlandese Kaarisilta. Ad aprire la sessione inaugurale, oggi pomeriggio, è il vescovo di Teramo-Atri, monsignor Michele Seccia. «La finalità di questo meeting internazionale – spiega – vuol essere anzitutto una proposta concreta per un 'nuovo umanesimo' ». Che è ciò che accomuna Poc, Huling e Kaarisilta: «La condivisione della finalità di mettere al centro la Persona, di evitare ogni forma di isolamento sociale e di promuovere lo sviluppo di ogni possibile risorsa presente in ognuno». Perché «valorizzare la persona – afferma il vescovo di Teramo-Atri – significa riconoscerle una dignità». E oggi, in tempi di bilanci rigidi e tagli all’assistenza, «diventa un segno di vera civiltà umana non risparmiare sforzi e impegno nell’offrire a ciascuno ogni forma di assistenza e possibilità di esprimere se stesso anche grazie alle proprie capacità pur limitate. Chi nega tutto ciò contribuisce a far aumentare la 'società degli scarti'» stigmatizzata da Papa Francesco. Un impegno che da anni contraddistingue la Piccola Opera Charitas. La Fondazione religiosa, creata nel 1962 dal cappuccino fra’ Serafino Colangeli (morto nel 2009) e oggi presieduta da Domenico Rega, oggi dà vita a numerosi percorsi di riabilitazione per circa 240 ospiti, per lo più affetti da ritardo mentale e limitate capacità di autonomia. Dal Poc sono nate una mensa San Francesco da 40 pasti, il Centro culturale San Francesco, una cooperativa sociale di tipo B per l’inserimento lavorativo, la Fondazione Museo arte dello splendore onlus, e l’associazione di volontari «Gli scriccioli di Serafino». A 8mila chilometri di distanza, a Guangzhou (Canton), nella Cina meridionale, la signora Meng Weina nel 1985 fondava la scuola Zhiling per bambini con ritardo mentale, sostenuta dalla Caritas di Hong Kong. Cinque anni dopo registrava l’organizzazione Huiling, «saggezza e anima», una delle prime onlus nate in Cina. Con l’aiuto di padre Fernando Cagnin e dei missionari del Pime la onlus è oggi in 21 città per oltre mille residenti. Nel 2008 il gemellaggio con la Poc. Sempre in Cina è avvenuto anche l’incontro con il centro finlandese Kaarisilta, che affida ad artisti professionisti l’organizzazione di attività per gruppi speciali di persone. © RIPRODUZIONE RISERVATA TERAMO Il vescovo Seccia
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