martedì 17 maggio 2016
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Adesso è ufficiale. In Italia il pianeta adozione è proprio nel caos. Non bastava la paralisi determinata dal fatto che la Commissione per le adozioni internazionali non si riunisce dal giugno 2014. Che, nello stesso periodo, la vicepresidente con delega alla presidenza non abbia provveduto a far ratificare da chicchessia le sue decisioni, come prescrive la legge. Che non abbia più comunicato alcun dato riferito al numero delle adozioni e degli accordi bilaterali ratificati. Ma adesso a dare i numeri ci si sono messi gli uffici del Ministero della Giustizia, che hanno giocato un tiro mancino al pur attento ministro Orlando. Il quale ieri, è stato posto in condizione di riferire in sede parlamentare non i dati sulle adozioni effettivamente portate a termine, ma quelli delle procedure istruite presso i vari tribunali. Numeri interessanti, solo che dicono del punto di partenza, non di arrivo. Davvero curioso che mentre si pensa di riformare (bene!) o forse di manomettere (male!) una legge che, tra inevitabili accortezze ed evitabili pesantezze, funziona da oltre 30 anni, il governo faccia la figura di ignorare quante di queste 'procedure istruite' si siano tradotte in un abbraccio reale tra bambini e famiglie. Vorremmo finalmente saperlo.
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