martedì 2 novembre 2010
Dopo il Pdl, anche il Pd per il ripristino dei fondi. Più di cento parlamentari, di tutti gli schieramenti, hanno firmato una lettera aperta a Berlusconi e Tremonti scritta da Toccafondi (Pdl). Due emendamenti presentati dalla deputata Rubinato, per escludere dal patto di stabilità dei Comuni i finanziamenti agli asili non statali, dove sono più del 50% dell’offerta.
Lettera aperta: «Questi tagli ricadono sulle famiglie» di don Carlo Velludo
COMMENTA E CONDIVIDI
«Siamo di fronte a tagli dissennati e folli, che rischiano di provocare un’emergenza sociale, educativa e occupazionale». È netta la presa di posizione della deputata Simonetta Rubinato (Pd), sulle misure draconiane a carico del sistema delle scuole pubbliche non statali, decise dal Governo. Proprio per scongiurare il taglio del 47% delle risorse, già annunciato dal ministro Tremonti, la parlamentare ha presentato un emendamento alla Finanziaria che, questa settimana, approderà a Montecitorio.«Il centrodestra sventola la bandiera della parità scolastica, poi, però, fa di tutto per complicare la vita alle scuole», sbotta la deputata, che ricorda come la legge sulla parità (la 62 del 2000) sia stata approvata quando al Governo c’era il centrosinistra, che ha anche erogato i primi finanziamenti.«Quest’anno l’allarme è addirittura doppio – avverte Rubinato –: da un lato c’è la scura del 47% e, dall’altro, i tagli ai trasferimenti agli enti locali, che così saranno costretti a diminuire i contributi alle scuole. Da sindaco (di Roncade, in provincia di Treviso ndr.), so bene quanto, soprattutto per i piccoli paesi, sia importante la presenza di queste istituzioni».Proprio per andare incontro alle esigenze di bilancio delle amministrazioni locali, Rubinato ha presentato un secondo emendamento alla Finanziaria, chiedendo di escludere dal patto di stabilità per i Comuni, i contributi da questi erogati alle scuole dell’infanzia paritarie, in quei territori, come il Veneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna, dove rappresentano più del 50% dell’offerta. «Così i Comuni sarebbero più liberi di sostenere le scuole e si applicherebbe davvero il principio di sussidiarietà», conclude la parlamentare democratica.Intanto, con l’avvio dell’iter della Finanziaria, sul ripristino dei fondi alle paritarie già si annuncia battaglia. Lo ha fatto intendere chiaramente il deputato Pdl Gabriele Toccafondi, autore anch’egli di un emendamento ma, soprattutto, promotore di una lettera aperta al premier Berlusconi e al ministro Tremonti, firmata da più di cento parlamentari di tutti gli schieramenti, Scritta per sollecitare una retromarcia sui tagli alle paritarie, ha messo d’accordo deputati del Pdl e finiani di Futuro e libertà, onorevoli della Lega Nord e dell’Udc. Mentre, come testimoniato da Simonetta Rubinato, anche in casa Pd si guarda con estrema preoccupazione alle ricadute negative che la scure del Governo potrebbe avere sul sistema delle scuole paritarie.In prima fila, tra i danneggiati dai tagli, ci sarebbero certamente le famiglie, da cui arriva una proposta-appello al ministro Tremonti. A lanciarla è la presidente dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche), Maria Grazia Colombo, che vuole coinvolgere nella battaglia anche i genitori delle scuole statali. «Chiediamo insieme al ministro – spiega Colombo – di eseguire una puntuale e rigorosa verifica sulle modalità di spesa dei soldi nelle scuole dello Stato. È troppo facile tagliare sempre alle paritarie».Sulla questione è intervenuta direttamente anche la Fidae, la Federazione degli istituti di attività educative che, con il presidente don Francesco Macrì, paventa addirittura la chiusura di molte scuole, se il progetto dei tagli non dovesse rientrare.«Con questi tagli – spiega – la scuola paritaria, già ora fortemente penalizzata e discriminata, rischierà l’estinzione e le famiglie italiane non potranno più esercitare il loro diritto umano e costituzionale di scegliere liberamente la scuola per i loro figli. In questo triste scenario, naturalmente è coinvolta anche la Scuola cattolica con la sua secolare e illustre tradizione educativa, che ha contribuito a fare grande questo nostro Paese. Il nostro auspicio è che, la Politica, quella con la “P” maiuscola, fermi in tempo questa minaccia, lesiva dei diritti degli studenti e delle loro famiglie e del bene comune».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: