venerdì 25 gennaio 2019
È partita nella Commissione Cultura della Camera la procedura per le proposte di legge che reintroducono l'insegnamento dell'educazione civica nella scuola primaria e secondaria.
Cellulari in classe. Al via iter per il "divieto totale"
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È partito nella Commissione Cultura della Camera l'iter delle proposte di legge che reintroducono l'insegnamento dell'educazione civica nella scuola primaria e secondaria. Relatrice sarà la leghista Colmellere. Il testo guida predisposto da Capitanio (Lega)
sarà integrato con altre proposte di maggioranza e opposizione. E una proposta della Lega (onorevole Latini) e una di FI (l'ex ministro dell'Istruzione Gelmini) dispongono il "divieto salvo casi particolari specifici, di utilizzo del cellulare e di altri dispositivi elettronico-digitali nei luoghi e negli orari dell'attività didattica". Una misura sulla quale è già iniziato il confronto all'interno della Commissione, con la maggioranza che - riferiscono fonti parlamentari - sarebbe orientata a recepire.
"L'insegnamento dell'educazione civica - si legge nel testo del leghista Capitanio - deve servire non solo ad avvicinare i giovani alla conoscenza delle istituzioni, ma anche a sensibilizzarli alla solidarietà, accompagnandoli in percorsi di coesione sociale".
"L'educazione civica - aggiunge l'esponente del partito di via Bellerio - deve pertanto facilitare l'inserimento dei giovani nel mondo del volontariato e la loro integrazione con le persone con disabilità e deve incoraggiare - anche attraverso l'educazione alla legalità - la loro partecipazione alla vita associata come cittadini attivi". Sono 4 gli articoli. Si prevede "un monte ore annuale di 33 ore, da affidare ai docenti dell'area storico-geografica nelle scuole secondarie di primo grado e ai docenti dell'area economico-giuridica nelle scuole secondarie di secondo grado" e "un premio annuale per l'educazione civica destinato a premiare le esperienze migliori in materia di educazione civica in ogni ordine e grado di istruzione".
Anche il capogruppo di FI Gelmini chiede "l'introduzione nelle scuole dell'insegnamento alla cittadinanza attiva, inteso
come insegnamento dei valori della legalità, della partecipazione e della solidarietà". "È indispensabile - osserva l'esponente azzurra - trasferire ai giovani non solo le cognizioni tecnico-pratiche occorrenti per l'utilizzo dei dispositivi elettronici, ma anche un insieme di regole di convivenza e di rispetto dell'altro, in funzione di prevenzione e di contrasto di condotte suscettibili di degenerare in bullismo e cyberbullismo". Per Gelmini "le relative attività devono tener conto della storia, delle tradizioni e della
cultura del territorio in cui è inserita la singola istituzione scolastica".

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