giovedì 10 ottobre 2019
Nel pomeriggio Palazzo Chigi ha dato il via libera al concorso straordinario per 24mila insegnanti. Da cui, però, sono esclusi i docenti delle scuole paritarie. La protesta delle associazioni
Scuola, con il decreto salva-precari previste 60mila assunzioni
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Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto “salvaprecari” della scuola, che prevede circa 60mila nuove assunzioni. Le prime 24mila saranno effettuate attraverso un concorso straordinario riservato a chi avrà accumulato almeno 36 mesi di servizio nella scuola secondaria statale di primo e secondo grado.

Altre 24.500 cattedre saranno assegnate tramite un concorso ordinario e ulteriori 11.263 posti andranno al personale Ata e amministrativo, che consentirà di riportare all’interno delle scuole il servizio di pulizia, garantendo un risparmio di 170 milioni di euro nel 2020. La scelta, si legge in una nota del Miur, sarà effettuata tra il personale delle imprese di pulizia che abbia almeno 10 anni di servizio pregresso nelle scuole. Inoltre, gli assistenti amministrativi che per almeno 3 anni hanno svolto le funzioni di Dsga (Direttore dei servizi generali e amministrativi) potranno partecipare a un concorso riservato. I vincitori saranno immessi in ruolo in subordine a quelli del concorso ordinario in svolgimento.

Il Consiglio dei ministri ha anche autorizzato l’assunzione, a tempo determinato, di 59 ispettori scolastici, per porre rimedio alla carenza di questi anni, in attesa di un nuovo concorso per la selezione a tempo indeterminato, «che sarà bandito quanto prima», precisano dal Miur.

Il decreto prevede anche l’abolizione dei controlli biometrici per il personale Ata e per i dirigenti scolastici, così come richiesto dalle associazioni di categoria e la possibilità, per i Comuni, di abbassare, fino ad azzerarle, le tariffe del trasporto scolastico a carico delle famiglie povere.

«Con questo decreto – ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti – dimostriamo la grande volontà di questo governo di combattere il precariato nella scuola garantendo il numero più alto possibile di cattedre a partire da settembre 2020».
Soddisfazione è stata espressa anche dai sindacati, che il 1° ottobre avevano sottoscritto un’intesa con l’esecutivo, i cui contenuti sono stati recepiti dal decreto. «Siamo soddisfatti perché abbiamo ottenuto il rispetto dell’intesa», ha sottolineato Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola. «Migliaia di lavoratrici e di lavoratori attendevano questi provvedimenti come giusto riconoscimento di professionalità che, da anni, mandano avanti le nostre scuole in condizioni di precarietà e di instabilità, lavorativa e di vita», ha ricordato la Flc-Cgil.

Una «rivisitazione» del decreto è stata, invece, auspicata da Virginia Kaladich, presidente della Fidae, la Federazione delle scuole paritarie. A preoccupare è l’esclusione, dal concorso straordinario, degli insegnanti delle scuole non statali. «In questo modo – ha sottolineato Kaladich – i nostri insegnanti saranno doppiamente penalizzati e discriminati. Da un lato, non potranno partecipare al concorso e, dall’altro, si vedranno scavalcati da colleghi della scuola statale che, invece, avranno potuto accedere ai percorsi abilitanti loro preclusi. Eppure, non hanno nulla di più, ma neanche nulla di meno, rispetto agli insegnanti delle scuole statali. Anche per questo motivo, risulta incomprensibile questa ulteriore discriminazione nei loro confronti. Cui auspichiamo si voglia porre rimedio».

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