martedì 23 giugno 2020
Pronto il Piano per settembre, che domani sarà presentato ai sindacati e giovedì alle Regioni. Intese con gli enti locali per l'utilizzo di parchi, teatri, musei e biblioteche
Ecco come potrebbe essere la ripresa della scuola a settembre

Ecco come potrebbe essere la ripresa della scuola a settembre - Ansa

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Classi articolate «in più gruppi di apprendimento», frequenza «in turni differenziati», un mix di didattica in presenza e a distanza per le superiori, il prolungamento delle lezioni anche al sabato. Sono le principali indicazioni del Piano scuola 2020-2021 per la ripresa di settembre, elaborate dal Ministero dell'Istruzione, che domani saranno presentate ai sindacati e giovedì alle Regioni, con cui sarà anche concordata la data di inizio delle lezioni che, salvo soprese, sarà il 14 settembre. Queste misure sono state studiate per ottemperare alle misure di prevenzione individuate dal Comitato tecnico scientifico che, in sintesi, prevedono l'utilizzo della mascherina dai 6 anni in su, un distanziamento fisico di almeno un metro in classe e di due metri in palestra, il divieto di assembramento con l'individuazione, dove possibile, di percorsi separati per l'ingresso e l'uscita degli studenti e del personale e il divieto di accedere ai locali scolastici con una temperatura superiore ai 37,5 gradi.

Autonomia e flessibilità

Per la ripresa ciascun territorio si doterà di un Tavolo regionale che modulerà l'organizzazione del rientro in classe sulla base delle esigenze di ciascun territorio. Particolare rilevanza assume, in questa fase, l'autonomia scolastica che consentirà alle singole istituzioni di avvalersi di «ulteriori forme di flessibilità». Tra queste, il documento suggerisce «una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento», «l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso», «una frequenza scolastica in turni differenziati», un misto di didattica in presenza e a distanza, esclusivamente per le scuole secondarie di secondo grado e «dove le opportunità tecnologiche, l'età e le competenze degli studenti lo consentano», «l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari» e, infine, «l'estensione del tempo scuola settimanale anche alla giornata del sabato».

Promuovere “Patti educativi di comunità”

Per l'utilizzo di spazi alternativi per la didattica, il Piano del Ministero prevede la sottoscrizione di “Patti educativi di comunità”, con il coinvolgimento degli enti locali, ma anche di vari soggetti privati e del terzo settore, secondo una logica di sussidiarietà. L'obiettivo è «favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, cinema, musei» per le attività didattiche «alternative a quelle tradizionali».

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