mercoledì 2 novembre 2016
L'Invalsi pubblica il primo Rapporto “I processi e il funzionamento delle scuole”. La presidente Ajello: «Presentiamo la scuola autentica. Adesso parlano i dati, basta con le ideologie»
Scuola, foto in chiaro-scuro
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Quasi tutte hanno almeno una palestra, ma solo una su quattro ha tutte le certificazioni degli edifici. Possiedono un consistente patrimonio librario, ma le biblioteche sono per lo più utilizzate come «deposito di libri», visto che solo il 4,8% dei testi viene dato in prestito agli studenti. Soprattutto al Sud gli insegnanti fanno poche assenze, ma quando manca il docente, nel 35% dei casi al Liceo si perde la lezione. È una fotografia in chiaro-scuro, quella della scuola italiana scattata dall'Invalsi, che ha pubblicato il primo Rapporto “I processi e il funzionamento delle scuole”.

«Scuola autentica»

«Per la prima volta - dice la presidente dell'Istituto di valutazione, Annamaria Ajello - presentiamo la scuola autentica. Ora abbiamo dei dati reali su cui lavorare e ripartiamo dalla consapevolezza che non è più possibile nascondere la testa sotto la sabbia, rispetto ai problemi che ancora ci sono».

Poche certificazioni

Di grande attualità è il tema delle certificazioni degli edifici scolastici. Sulla base delle rilevazioni Invalsi, soltanto il 21% delle scuole elementari e medie e il 27% delle superiori dichiara di possedere le certificazioni (antincendio e agibilità) per tutti gli edifici. Addirittura, appena il 12% delle scuole primarie e medie inferiori del Sud e delle Isole dichiara di avere le certificazioni richieste. «Questo è un dato che ci ha sorpreso e ci preoccupa - commenta la presidente Ajello -. Si tratta di un problema molto complesso e ora abbiamo uno strumento in più per affrontarlo».

Orari standardizzati

Un secondo dato che ha «sorpreso» gli analisti dell'Invalsi riguarda la “flessibilità oraria”, opportunità offerta dall'autonomia, ma ancora poco sfruttata dalle scuole. A parte gli istituti professionali, che almeno per il 38% ne fanno uso, è ancora poco diffuso l'utilizzo di una quota del monte ore annuale per aggiungere nuove discipline e attività all'orario curricolare. Soltanto nel 2-6% dei casi, le scuole riducono i minuti di lezione per ricavare ore aggiuntive. «Emerge una tendenza per modalità orarie più tradizionali che innovative», sottolinea la presidente Ajello, ricordando, però, che «in una visione dinamica del lavoro, bisogna anche tenere conto delle esigenze di conciliazione delle persone». In ogni caso, ribadisce, «la flessibilità oraria è un'opportunità, un'occasione di innovazione che andrebbe colta di più».

Biblioteche o deposito di libri?

Altra realtà a due facce è quella delle biblioteche scolastiche. Il patrimonio librario è consistente (3.400 volumi in media per elementari e medie 7.140 per le superiori) e anche le differenze tra aree geografiche sono contenute. Il 55% delle scuole primarie e medie inferiori e il 70% delle superiori, inoltre, presenta tutti e tre i servizi di base (presenza di una sala di consultazione, possibilità di fruire del prestito e presenza di un bibliotecario o referente). Il problema, però, è che soltanto il 31% dei libri delle biblioteche delle scuole del primo ciclo sono realmente fruiti dagli utenti. E il dato crolla al 4,8% alle superiori. «È un retaggio della scuola autoreferenziale - ricorda Ajello - una scuola ancora poco aperta al territorio. E così la biblioteca diventa poco più che un deposito di libri».

Se manca il prof si salta l'ora

Mediamente, annota l'Invalsi, gli insegnanti fanno registrare il 5% di ore di assenza. Ed è soprattutto al Centro che l'assenteismo è maggiore, mentre al Sud i prof fanno meno ore di assenza. Soprattutto nel Lazio le assenze sono più frequenti (5,8% nella primaria e 7% alla media). Per quanto riguarda le superiori, nei licei del Centro Italia le assenze degli insegnanti raggiungono il 9%, rispetto ai tecnici (4,9%) e ai professionali (5,1%). In caso di assenza dell'insegnante, le scuole chiamano supplenti esterni o docenti interni. Resta, comunque, una sacca importante di ore perse. Si tratta del 18% alle elementari, del 24% alle medie inferiori, del 30% agli istituti tecnici e professionali e del 35% ai Licei. «Con l'organico potenziato - osserva la presidente Ajello - anche questo problema può essere affrontato. Il dato non va, comunque, assolutamente sottovalutato perché incide direttamente sul riconoscimento del diritto all'istruzione degli studenti. Che va sempre garantito».

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