mercoledì 11 agosto 2010
Grande divario tra i risultati ottenuti al Nord e quelli del Sud. Il rapporto Invalsi evidenzia il peggioramento dei voti alle medie. Nel Mezzogiorno ci sono differenze sostanziali anche tra scuole dello stesso territorio. «Un elemento che deve farci riflettere», dicono all’Istituto di valutazione.
COMMENTA E CONDIVIDI
Ancora una volta è una scuola italiana a due velocità, quella che emerge dal Rapporto Invalsi sulla rilevazione degli apprendimenti in italiano e in matematica, condotta nell’anno scolastico appena concluso, nelle classi II e V della scuola primaria e nella prima classe della media. Ma non è soltanto il divario tra i risultati degli studenti delle regioni del Nord e i loro colleghi di quelle del Sud a emergere dall’indagine condotta dal Servizio nazionale di valutazione su incarico del ministero della Pubblica Istruzione. Per la prima volta, grazie anche alla valutazione che prende in considerazione l’intero percorso della ex scuola dell’obbligo (elementari e medie) si vede con evidenza come in seconda elementare i risultati nell’apprendimento di italiano e matematica non siano molto differenti a livello nazionale, mentre vi sia una progressiva, quanto inarrestabile, differenziazione con il procedere del percorso scolastico. Infatti nei livelli di apprendimento evidenziati nel Rapporto nelle classi V elementare, I e III media (in questo caso il riferimento è sulla rilevazione dei risultati sulla prova nazionale dell’esame di terza media, diffusi la scorsa settimana), la differenziazione tra Nord e Sud emerge con chiarezza. Ma non solo. I dati dimostrano anche che se tra le Regioni del Nord non vi sono grandi differenziazioni nei risultati, le variazioni all’interno delle Regioni del Sud sono molto più evidenti, addirittura tra le scuole di pari grado nello stesso territorio. «Un elemento che deve far riflettere molto – sottolinea Elena Ugolini, componente del Consiglio direttivo dell’Invalsi –. Vuol dire che, oggi, i progressi scolastici e di apprendimento dipendono, in alcune zone del nostro Paese, dalla scuola che si frequenta». E questo lascia sorpresi visto che stiamo parlando di istituti che svolgono gli stessi programmi scolastici. «Comunque non bisogna abbattersi davanti a questa fotografia – aggiunge la professoressa Ugolini –. L’analisi dei risultati, che saranno riconsegnati alle singole scuole, serviranno per avviare meccanismi migliorativi».RISULTATI MIGLIORI IN QUINTA ELEMENTAREI questionari riguardavano l’italiano e la matematica. In italiano il 61% degli studenti di II elementare hanno risposto in modo corretto, percentuale che diventa il 66,6% nella classe quinta. Analogo andamento in matematica: 56,7% di risposte corrette in II, il 61,3% in V. E se nella seconda classe delle elementari il divario Nord-Sud non è molto evidente, lo diventa in quinta, con un allontanamento del Sud e delle Isole dalla media nazionale in entrambe le materie. Altro dato che evidenzia il Rapporto è il salto dalle elementari alle medie: al primo anno le risposte corrette al questionario di italiano scendono al 60,8%, mentre per matematica si supera di poco il 50% (il 50,9% per l’esattezza) delle risposte corrette. Livelli, quelli della prima media, che si ritrovano poi nella prova nazionale dell’esame di terza media: 60,4% di risposte corrette in italiano e il 51,1% in matematica.LE VARIAZIONI NELLE AREEÈ l’altro elemento che emerge dal Rapporto. Al Sud i risultati in italiano nella seconda elementare possono variare anche del 30% tra una scuola e l’altra, contro il 10% al Nord. Per la matematica, nella stessa classe, si raggiunge addirittura il 50%. Un dato che deve far riflettere.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: