giovedì 7 maggio 2020
Ecco come sarà la ripartenza: Ingressi distanziati di un quarto d'ora, con 37,5 di temperatura si sta a casa. In aula con la mascherina
Prove per il rientro in classe di settembre in un liceo torinese

Prove per il rientro in classe di settembre in un liceo torinese - Ansa

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Le classi entreranno a intervalli di quindici minuti l'una dall'altra, chi avrà una temperatura superiore ai 37,5 gradi dovrà tornare a casa e in aula si starà con la mascherina, anche se l'utilizzo sarà regolamentato a seconda dell'età degli alunni. Queste le prime indicazioni per il rientro in sicurezza a scuola, illustrate dal ministero dell'Istruzione ai sindacati, che presenteranno le loro osservazioni. Le misure, precisano da viale Trastevere, «saranno inviate al Comitato tecnico scientifico per una valutazione e poi saranno validate». Dimentichiamoci i capannelli di studenti fuori dai cancelli, dove ogni assembramento sarà vietato e dovrà essere rispettato il distanziamento fisico in caso si formino file in ingresso o in uscita. Dove possibile, dovranno essere individuati percorsi di ingresso e uscita separati.

Chi misurerà la temperatura

«Nel rispetto della disciplina privacy vigente - si legge nel documento ministeriale - al personale scolastico, prima dell’ingresso, potrà essere effettuato il controllo della temperatura corporea, attraverso dispositivi attualmente disponibili sul mercato, idonei alla misurazione, avendo cura di scegliere quelli che non espongono le persone al contagio». Il personale addetto alla misurazione sarà individuato dal dirigente scolastico, dovrà essere «adeguatamente formato» e scelto «preferibilmente tra gli addetti al primo soccorso».

Obbligo di comunicare la «avvenuta negativizzazione»

Studenti e personale che abbiano contratto il coronavirus, prima di entrare a scuola, dovranno presentare una certificazione medica da cui «risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza».

Visitatori esterni: meno sono, meglio è

Per quanto possibile, raccomanda il Ministero, dovrà essere limitato l'ingresso nei locali scolastici dei visitatori esterni. Per i quali dovranno essere individuati servizi igienici appositi, diversi da quelli del personale e degli studenti. Tutto dovrà essere adeguatamente sanificato.

Il cronoprogramma delle pulizie

Ciascuna scuola dovrà stabilire il cronoprogramma delle pulizie degli spazi e delle attrezzature. «Nel piano di pulizia - specifica il documento - occorre includere almeno: gli ambienti di lavoro e le aule; le palestre; le aree comuni; le aree ristoro e mensa; i servizi igienici e gli spogliatoi; le attrezzature e postazioni di lavoro o laboratorio ad uso promiscuo».

Turni a mensa

Gli alunni non potranno pranzare tutti insieme, ma anche l'ingresso nei locali della mensa sarà contingentato e i tavoli saranno posizionati a una distanza adeguata. Anche per le aree adibite alla distribuzione delle “merendine” dovranno essere individuate modalità atte a evitare gli assembramenti.

I presidi: «Ancora troppe ambigiuità»

La bozza del protocollo è stata presentata anche all'Associazione nazionale presidi, che valuta ancora «troppo incerti» i contenuti. «Abbiamo ribadito - si legge in una nota dell'Anp - che il protocollo è assolutamente necessario, ma che deve essere privo di ambiguità e non deve presentare margini interpretativi che potrebbero comportare rischi per la salute collettiva, esponendo i dirigenti a responsabilità improprie».

«Maturità 2020: servono regole chiare»

Anche sullo svolgimento in presenza dell'esame di Maturità, la posizione dei dirigenti scolastici non cambia: «Se il governo lo ritiene fattibile, se ne deve assumere tutte le responsabilità. Sono necessarie regole chiare e, soprattutto, rispettose delle competenze e delle prerogative di ciascuno».

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