martedì 30 novembre 2021
Una circolare, firmata lunedì sera dai ministeri di Scuola e Salute apriva alla didattica a distanza ma è arriva la nota esplicativa dei ministeri competenti: la farà solo chi è in isolamento
Dietrofront su scuola, interviene il Governo. No alla Dad con un solo positivo

Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Torna la Didattica a distanza (Dad) con un solo positivo al Covid in classe. Lo prevedeva una nuova circolare, firmata lunedì sera dai ministeri della Scuola e della Salute. Poi martedì è arrivato il contrordine sotto forma di precisazione. Insomma, avevano tutti capito male.

Il governo, con un netto contrordine, fa sapere che "non ci sarà alcun ritorno in dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato". Il tutto avviene a distanza di poche ore e se la giornata si era aperta con la notizia del ritorno al passato, si chiude con l'esecutivo che ribadisce: "Garantire la partecipazione in presenza e lo svolgimento delle lezioni a scuola in assoluta sicurezza è una priorità del Governo".

Tra la circolare del mattino e la lapidaria nota del pomeriggio ci sono ore di fitta interlocuzione: Palazzo Chigi, i ministeri interessati poi l'sos lanciato alla struttura commissariale del generale Figliuolo che, fa sapere il governo, "intensificherà le attività di testing nelle scuole, al fine di potenziare il tracciamento".

L'aumento dei contagi, cresciuti del 25% nell'ultima settimana, e i timori legati alla variante Omicron suggeriscono cautela e ieri sera ministeri e Regioni preferivano bloccare una novità introdotta solo poche settimane fa, quella che prevedeva nel caso di un positivo screening di classe e rientro in presenza con quarantena solo per i non vaccinati nel caso di due positivi. Già i presidi avevano lamentato la scarsa praticabilità dello screening di classe dovuta ai tempi delle Aziende sanitarie per erogare i tamponi.

I primi commenti erano arrivati subito tra lunedì sera e martedì mattina. "Siamo stati facili cassandre, avevamo lanciato l'allarme già pochi giorni dopo la pubblicazione della nota congiunta Salute-Istruzione n. 1218 del 6 novembre scorso. Le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto. Lo stesso non possiamo dire dei dipartimenti di prevenzione che non sono riusciti sin da subito a garantire la tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento" ha commentato Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione dei presidi.

Nella circolare di ieri sera, firmata dal direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, e dal capo dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell'Istruzione, Jacopo Greco, si osserva che l'incidenza settimanale dei nuovi casi di infezione da Sars-CoV-2 in età scolare è salita a 125 per 100.000 abitanti nel periodo 19-25 novembre, "valore ben lontano da quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi" per cui si ritiene "opportuno sospendere, provvisoriamente, il programma di sorveglianza con testing e considerare la quarantena per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico".

"Quella che è stata presa è una misura assolutamente prudenziale" ha spiegato il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi. "Ci viene segnalato un aumento dei contagi di tutta la popolazione, vogliamo tenere in assoluta sicurezza la scuola e quindi un attimo di cautela l'abbiamo presa".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI