martedì 3 marzo 2015
​Nel Consiglio dei ministri illustrate solo le linee guida, il disegno di legge slitta a martedì, poi la palla passa al Parlamento. "Ci sono le condizioni perché legiferi non in tempi biblici".
Precari, a rischio le assunzioni previste per settembre | Il nodo paritarie: detrazioni o sostegno all'handicap
LIBERTA' EDUCATIVA Appello di 39 parlamentari di Forza Italia
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Fumata grigia sulla Buona Scuola dopo l'annuncio a sorpresa, lunedì sera da parte del premier Matteo Renzi dell'avvio di un dibattito parlamentare sulla riforma della scuola con il conseguente allungamento dei tempi tecnici. Dopo l'incontro di martedì mattina - un'ora e mezzo di confronto - tra il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini e il premier Renzi i "tecnici" hanno lavorato su diverse ipotesi per sbrogliare la matassa. Ma alla vigilia della riunione di governo non c'era ancora un ordine del giorno ufficiale. Il Consiglio dei ministri, iniziato poco dopo le 19, è durato più di un'ora e mezzo. Ma la situazione è ancora molto intricata. Il governo ha deciso di prendere tempo: nel corso della riunione sono state illustrate soltanto le linee guida degli interventi messi a punto per la scuola. L'esame del ddl è stato rinviato a un successivo Cdm. Renzi, al termine della riunione, ha voluto chiarire da dove il governo è partito: 2040 incontri, oltre un milione di persone ascoltate. "Abbiamo sottratto questa discussione solo agli addetti ai lavori e l'abbiamo portata tra le famiglie". Soltanto al termine di questo percorso si è posto il problema di quale strumento normativo utilizzare, ha detto Renzi, stigmatizzando le polemiche su disegno di legge e decreto legge. "Oggi la Giannini ha introdotto il testo e martedì prossimo passerà, ci siamo presi questa settimana perchè tutti i ministri riflettano. Non c'è nessun rischio che slittino le procedure di assunzioni dei precari" ha rassicurato Renzi. "Facciamo una proposta al Parlamento: ci sono le condizioni perché possa legiferare non in tempi biblici e senza il ricorso dal decreto legge. Facciamo una scommessa" ha aggiunto.

Le esigenze da conciliare sono almeno tre: stabilire cosa fare per garantire il dibattito parlamentare, per non incappare in eventuali "rilievi" (anche del Quirinale, contrario a un abuso della decretazione d'urgenza se non davvero necessaria) ma pure per non "perdere la faccia" con le migliaia di precari che fino a ieri speravano nell'immissione in ruolo. Una soluzione, sollecitata da sindacati e da alcuni esponenti politici, potrebbe essere quella di un decreto legge asciugato in modo da comprendere sostanzialmente soltanto le assunzioni. Considerando che la macchina delle immissioni in ruolo è complessa e ha dei passaggi ineludibili, con un decreto legge i tecnici del Miur potrebbero infatti cominciare subito a lavorare per l'assunzione dei precari dal primo settembre, come promesso dall'Esecutivo in più occasioni. Tutto il resto potrebbe essere ricollocato in un disegno di legge o in un disegno di legge delega. Lo strumento legislativo è ancora in via di definizione. Ma entrando a palazzo Chigi per il ministro Maria Elena Boschi ha gelato le speranze dei precari annunciando che non ci sarà nessun decreto legge. "Non credo, non è all'ordine del giorno" ha detto. Intanto per tutta la giornata sul web i precari si sono mobilitati chiedendo al governo di non rimangiarsi le promesse fatte: vale a dire l'assunzione (con tempistiche spesso non sempre chiare) di 160mila di loro. Gli idonei al concorso 2012 ritengono che, per quanto concerne il piano straordinario di assunzioni previsto, non ci siano i tempi tecnici per l'utilizzo del ddl; quindi, auspicano che, almeno limitatamente a questo aspetto, il Governo, il premier Matteo Renzi e il ministro Stefania Giannini "vogliano procedere con il previsto Decreto Legge, al fine di garantire le immissioni per il prossimo settembre, senza alcun tipo di slittamento".

I contenuti li ha illustrati il ministro Giannini al termine del Cdm. "Si passa a un sistema di valutazione e di carriera degli insegnanti innovativo e rivoluzionario per il Paese che finora ha visto la progressione di carriera legata solo all'anzianità". Nella pratica, il 70% degli scatti sarà legato al merito. Si darà inoltre attuazione all'autonomia scolastica, ha aggiunto Giannini. Per quanto riguarda le scuole paritarie, "ci sono delle misure fiscali, sulle quali dobbiamo prendere una decisione, che sono molto interessanti e innovative. In particolare la detrazione per le famiglie di alunni di scuole paritarie".

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