mercoledì 23 febbraio 2022
Le prove saranno sostenute nella Regione per la quale le candidate e i candidati hanno presentato domanda di partecipazione. E intanto si torna a parlare del latino alle scuole medie
Al via, il 14 marzo, il concorso ordinario per i docenti delle secondarie

Ansa

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Ci siamo, sono state rese note le date delle prove scritte dell'atteso concorso per insegnanti (anche di sostegno) nelle scole secondarie di primo e secondo grado. Si parte il 14 marzo e si va avanti fino al 13 aprile.

Le prove scritte per il Concorso ordinario per il reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della Scuola secondaria di I e di II grado - rende noto il ministero dell'Istruzione - si svolgeranno nei giorni 14, 15, 16, 17, 18, 21, 22, 23, 24, 25, 28, 29, 30, 31 marzo e 1, 4, 5, 6, 7, 8, 11, 12, 13 aprile 2022.

Le prove saranno sostenute nella Regione per la quale le candidate e i candidati hanno presentato domanda di partecipazione, e nelle sedi individuate dagli Uffici Scolastici Regionali competenti per territorio. Le classi di concorso non calendarizzate saranno oggetto di successive comunicazioni.

"Sono lieta del fatto che oggi sia giunta una notizia attesissima da tutto il mondo della scuola. Finalmente sono state pubblicate, sul sito del Ministero dell'Istruzione, le date delle prove per il concorso ordinario
scuola secondaria. Le prove coinvolgeranno migliaia di candidati. A tutti il più sincero in bocca al lupo, la scuola italiana ha estremo bisogno della loro competenza e del loro entusiasmo", ha detto la sottosegretaria all'Istruzione Barbara Floridia.

E si torna a parlare di latino alle medie​

Il Piano triennale dell'offerta formativa delle scuole medie può prevedere, se deliberato, anche l'insegnamento del latino ma al momento nella scuola secondaria di primo grado non è prevista in via ordinaria l'insegnamento di questa lingua, nè l'insegnamento del latino figura tra le discipline delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e della scuola elementare emanate con decreto ministeriale nel 2012.

Una eventuale reintroduzione del latino richiederebbe, quindi, un intervento normativo che vada ad incidere sull'intero assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della media con una rimodulazione dell'intero piano di studi e dei relativi quadri orari, oltre che una modifica delle Indicazioni nazionali per
il curricolo.

È quanto evidenzia il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi rispondendo ad una interrogazione. Nel documento gli interroganti chiedevano al titolare del dicastero di viale Trastevere se "voglia valutare la possibilità di reintrodurre l'insegnamento della lingua latina nelle scuole medie". Il ministro, pur spiegando che serve un intervento normativo specifico per reintrodurre l'insegnamento della lingua, abolita dalle scuole nel 1977, chiarisce che i Collegi dei docenti possono, nell'ambito delle loro prerogative, attivare insegnamenti e potenziare discipline, nel limite massimo del 20 per cento dell'orario delle lezioni.

Questa possibilità è ulteriormente consentita qualora nell'ambito dell'organico dell'autonomia le istituzioni scolastiche dispongano di docenti appartenenti alla specifica classe di concorso. "In tal modo, già a partire dalle scuole secondarie di primo grado si potrà valorizzare l'eredità della tradizione greca e latina così da trasmetterla alle studentesse e agli studenti, non soltanto come patrimonio del passato, ma come chiave di interpretazione e di lettura della nostra contemporaneità", conclude Bianchi.




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