giovedì 26 febbraio 2015
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Spesso abbiamo un’idea negativa dei nostri ragazzi che non corrisponde al vero. Per averne prova basterebbe passare in questi giorni dal Palazzo dei Congressi di Firenze e incontrare qualcuno tra i quasi 1.700 studenti riuniti per i tradizionali «Colloqui Fiorentini - Nihil Alienum», promossi dall’associazione Diesse (Didattica e innovazione scolastica), giunti al quattordicesimo anno, e incentrati, questa volta, sulla figura di Umberto Saba, il poeta triestino che in una delle sue fulmine «Scorciatoie» sentenziò, con verità, che «i poeti promettono di meno e mantengono di più». E lo devono aver capito proprio questi 1.700 ragazzi capaci di parlare con passione e competenza di un autore che spesso, ingiustamente, resta fuori persino dai programmi scolastici. «È importante perché mi ha fatto capire cos’è la poesia – spiega Miryam, liceale di Cassino al terzo anno del classico “San Benedetto” –. Grazie a Saba ho capito che la poesia è espressione dell’io interiore e risponde alle domande alle quali non riuscirei a rispondere». Sono 116 le scuole coinvolte in questa edizione da record: si va dal Liceo «Èdouard Bérard» di Aosta al «Pietro Ruggeri» di Marsala. Sedici le regioni e 85 la città da cui sono partite intere scolaresche guidate da oltre duecento docenti. I «Colloqui», iniziati stamani, andranno avanti fino a sabato quando si concluderanno con la premiazione degli studenti vincitori del concorso nelle tre sezioni tesina, narrativa, arte. Venerdì sono previsti tra gli altri gli interventi di Pietro Gibellini, dell'Università Ca' Foscari di Venezia, del poeta Davide Rondoni e del sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi.
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