mercoledì 6 maggio 2020
Gli alunni della media “Alice Noli” di Genova, sono andati due giorni in Valle Gesso, restando nella propria cameretta
Matteo durante l'escursione virtuale

Matteo durante l'escursione virtuale

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Matteo prende il binocolo per osservare meglio il lupo, laggiù nel fondovalle, mentre, zaino in spalla, sta per raggiungere il rifugio. Alcuni compagni sono già arrivati e si preparano per la cena, ascoltando i racconti del gestore del piccolo ricovero di montagna. Alla fine, tutti si tolgono gli scarponi perché la fatica è stata tanta. Ma ne è valsa la pena. Come sempre. Soltanto che, questa volta, i ragazzi della “Classe delle montagne” sono rimasti chiusi nelle proprie camerette. Bardati di tutto punto, con lo zaino affardellato, la borraccia e il cappellino per difendersi dal sole, ma davanti al computer.

L'emergenza coronavirus ha chiuso la scuola media “Alice Noli” di Campomorone, nell'entroterra genovese, ma non ha spento la voglia di avventura degli alunni della 1D, la Settima “Classe delle montagne”, da quando, nell'anno scolastico 2013-2014, il progetto del prof di Lettere, Stefano Piana, è entrato nell'offerta formativa dell'istituto ligure, con tanto di protocollo con il Club alpino italiano e il Soccorso alpino. Come le lezioni di Italiano e Matematica, anche le escursioni in montagna fanno, dunque, parte del curriculum degli studenti. Tanto che i docenti interrogano pure mentre la classe si inerpica per i sentieri.

Se non ci fosse stato il lockdown, in questo periodo la 1D avrebbe effettuato l'uscita in Valle Gesso, sulle Alpi marittime del Cuneese. I ragazzi, però, non si sono persi d'animo e ci sono andati ugualmente, soltanto da remoto. Anche il viaggio in pullman è stato online. Così come il pernottamento al rifugio del Velasco, che qualcuno ha ricostruito, montando una tenda in camera. Tutti hanno passato la notte nel sacco a pelo, sognando i lupi conosciuti grazie allo scrittore e naturalista Giuseppe Festa, collegatosi con la classe per un breve incontro. Insomma, come racconta Federico: «Sembrava tutto vero».

E anche per Sofia è stato «come se fossimo lì», tanto che Alessio non vede l'ora di «tornare dal vivo», perché «è stata davvero un'avventura speciale», chiosa Greta. Due giorni che hanno coinvolto le famiglie degli studenti, la cui collaborazione, sottolinea il prof Piana, «è stata fondamentale» per la buona riuscita dell'iniziativa. «Erano giorni che non vedevo mio figlio così entusiasta», ha scritto un papà in un messaggio agli insegnanti. E chissà come tornerà a casa, il ragazzo, dall'escursione in Valle d'Aosta, programmata all'inizio di giugno, per conoscere “da vicino” aquile e stambecchi.

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