venerdì 9 giugno 2017
Due turisti olandesi, padre e figlio e la guida alpina Alessandro Bosio, 38 anni, hanno perso la vita sulla Becca di Monciair, 3.544 metri, nella zona del Gran Paradiso, in Valle d'Aosta
La guida alpina Alessandro Bosio (foto tratta da Facebook)

La guida alpina Alessandro Bosio (foto tratta da Facebook)

COMMENTA E CONDIVIDI

Una scivolata è stata fatale, questa mattina, a una cordata composta da tre alpinisti, che hanno perso la vita scendendo dalla vetta della Becca di Monciair, cima di 3.544 metri nella zona del Gran Paradiso, in Valle d’Aosta. Le tre vittime sono la guida alpina Alessandro Bosio, 38 anni, che lascia la moglie e un figlio piccolo e due turisti olandesi, padre e figlio di 50 e 20 anni. L’allarme è stato lanciato dal rifugio Vittorio Emanuele, dopo che un gruppo di alpinisti aveva visto i segni della caduta sul nevaio. I tre sono stati ritrovati sul ghiacciaio ancora legati in cordata. Avevano affrontato la Becca di Monciair salendo la parete nord, una classica della zona, non particolarmente difficile, in un ambiente suggestivo e, riferisce il Soccorso alpino, che ha provveduto a ricomporre le salme, con buone condizioni di innevamento.

Innamorato della montagna

Nato a Milano, Alessandro Bosio scopre da ragazzino la passione per la montagna, grazie a un campeggio in Valsavaranche con l’oratorio, come scrive nel suo sito personale. «Da quel momento nulla è stato più come prima per me – si legge nella presentazione –. La montagna si è fatta sempre più spazio nel mio cuore e nella mia mente. Un pensiero fisso, felice, che mi portava a desiderare di vivere e lavorare tra le vette più alte d’Europa. In altre parole, di passare il resto della mia vita in questi posti».
Così, per inseguire il suo sogno, dalla metropoli si trasferisce in Valle d’Aosta, dove diventa guida alpina. «Non è un semplice mestiere ma un modo per far conoscere e apprezzare le bellezze dalla montagna a tutti e in totale sicurezza».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: