mercoledì 25 gennaio 2012
​L'indicazione è arrivata ai prefetti dal ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri. A Roma la prima applicazione del divieto per «non compromettere il regolare approvvigionamento di beni primari per i cittadini e per le attività produttive».
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​Un manifestante morto ad Asti, stabilimenti fermi, lo spettro dei benzinai chiusi e dei supermercati vuoti. Ancora una giornata calda sul fronte tir, mentre il governo annuncia la linea dura, assicurando all'Europa che saranno avviate «tutte le misure necessarie per porre fine ai blocchi». L'indicazione è arrivata ai prefetti dal ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri: ordinanze urgenti contro i blocchi dei tir. A Roma la prima applicazione del divieto per «non compromettere il regolare approvvigionamento di beni primari per i cittadini e per le attività produttive». Il premier Mario Monti ha invitato a contemperare il diritto di sciopero con il rispetto della legalità. Oggi riceve a Palazzo Chigi Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia, regione da cui è partita la protesta. CHIUSI STABILIMENTI FIAT, ALLARME CIBO E BENZINAMentre la situazione sta lentamente tornando alla normalità sul fronte della circolazione, si aggravano i disagi per i mancati rifornimenti causati dai blocchi in un Paese in cui circa l'80% delle merci viaggia su strada. Tutti gli stabilimenti Fiat sono stati fermi e lo saranno anche oggi con la mancata produzione di ben 4.200 auto. Per Confcommercio c'é il rischio che "l'interruzione di forniture importanti per le imprese e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo alimentare possa impedire alle famiglie di fare la spesa regolarmente già dalle prossime ore". La Coldiretti teme per la sorte di 50 milioni di euro di prodotti alimentari deperibili al giorno, tra latte, fiori, frutta e verdura che quotidianamente dalle aziende agricole e le stalle raggiungono i mercati e le industrie di trasformazione per arrivare sugli scaffali di negozi e supermercati. Prezzi della frutta alle stelle nei mercatini rionali di Roma. Stop anche per i tradizionali mercati in molte città, dalla Sicilia alla Campania, al Piemonte. In diversi centri lunghe code ai distributori di benzina, che comincia a scarseggiare. MONTI, DIRITTO SCIOPERO MA RISPETTO LEGALITÀDi fronte a questo quadro nero è intervenuto il premier Monti. "Il rispetto della legalità - ha detto - è qualcosa che si deve esigere pur garantendo il diritto di sciopero. Vogliamo riformare l'Italia nella comprensione delle categorie ma facendo rispettare le leggi". Il rischio paralisi preoccupa anche l'Europa, che si è mossa contattando il Governo. Il ministro Cancellieri, fa sapere la Commissione europea, "ha assicurato al vicepresidente Antonio Tajani, in una telefonata, che il governo italiano intraprenderà tutte le misure necessarie per porre fine ai blocchi", causati dallo sciopero dei Tir. CANCELLIERI, PUGNO FERRO PREFETTINel corso di un'informativa al Senato, il ministro ha poi chiarito che "se dovessero verificarsi strascichi della protesta dei tir che compromettano la sicurezza della circolazione e l'incolumità delle persone, i prefetti potranno, come avvenuto a Roma, far ricorso all'adozione di apposite, mirate ordinanze contingibili e urgenti". Nella Capitale il prefetto Giuseppe Pecoraro ha vietato la circolazione ai camion in trasferta a Roma e provincia fino al 27 gennaio compreso; stop anche ai blocchi stradali da parte dei tir. Il Viminale ha disposto l'invio di 1.100 rinforzi delle forze dell'ordine in tutto il Paese per fronteggiare le emergenze. "Auspico - ha aggiunto Cancellieri - che prevalga il senso di responsabilità in tutti gli attori della vicenda affinché la situazione possa rientrare al più presto nella piena normalità, contribuendo alla sforzo di ripresa che è in atto nel Paese". Ma Trasporto Unito, una delle sigle che sta dietro gli scioperi, non fa marcia indietro. "Abbiamo deciso - ha fatto sapere - di proseguire con la protesta, ma il nostro appello è: basta forzature, tensioni, blocchi".VERTICE GOVERNO-REGIONE SICILIAAl vertice di oggi a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio e una delegazione della Regione Sicilia, «chiederemo a Monti certezze sul trasporto: tariffe, ecobonus, costo dei carburanti. E sull'arretrato Inps che soffoca le imprese». Lo afferma il governatore siciliano Raffaele Lombardo in un'intervista al Mattino in cui spiega che con il premier parlerà anche dell'accantonamento del progetto per il ponte sullo Stretto, «una scelta assurda».In merito agli scioperi, «ho condannato gli eccessi per primo. Ho chiesto che si fermassero perchè, se nelle case non arrivano il metano per il riscaldamento e il latte per i bambini, se i prodotti agricoli deperiscono, arriviamo al paradosso pirandelliano per cui la protesta per la Sicilia la pagano esclusivamente i siciliani», sottolinea Lombardo. Quanto alla possibilità di infiltrazioni mafiose, «se c'è il diavolo va individuato, isolato e perseguito, ma non mi sento di travolgere nel giudizio una protesta che ha ragioni sacrosante». «I problemi sono molteplici. La nostra è una agricoltura emarginata, all'estremo sud dell'Italia e dell'Europa, isolatadallo Stretto e con una rete autostradale a tratti impercorribile», dichiara Lombardo. «Il prodotto subiscel'aggravio dei costi del trasporto che a sua volta non regge aumenti insostenibili. In più, la grande distribuzione si approvvigiona dove trova prezzi più bassi». Su questo «il governo deve intervenire. So che la crisi è grave, ma ci sono interventi a costo zero», come ad esempio «vigilare sulla qualità dei prodotti nei supermercati, garantirne la tracciabilità, indicare il prezzo di partenza, fare controlli doganali e igienico-sanitari. Per garantire i consumatori, ma anche i produttori: prodotti siciliani di alta qualità svenduti per reggere la concorrenza - rimarca - sono venduti a dieci volte tanto al supermercato».
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