venerdì 6 novembre 2015
​Protesta per il rinnovo del contratto nazionale. I sindacati: trattative aperte da 22 mesi, sarà una lunga battaglia.
COMMENTA E CONDIVIDI
​Oggi spesa e shopping a rischio per lo sciopero nazionale degli oltre 500.000 lavoratori della grande distribuzione organizzata, della distribuzione cooperativa e del commercio al dettaglio. La protesta proclamata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil è stata indetta contro il mancato rinnovo dei contratti nazionali di settore e la difesa "di diritti e salario". I sindacati denunciano che si sta tentando di smantellare e destrutturare i contratti esistenti e annunciano una "lunga battaglia". Senza risposte infatti il 19 dicembre si replicherà con un'altra giornata di sciopero unitario. "Incrociamo le braccia - spiega la segretaria generale della Filcams Cgil, Maria Grazia Gabrielli - per il rinnovo del contratto. Siamo in trattativa da ormai 22 mesi e il risultato contrattuale non c'è perchè le distanze sono ancora troppo grandi. Non possiamo avere un contratto nazionale più debole rispetto a quello esistente". Gabrielli spiega che per le associazioni datoriali il contratto deve avere più flessibilità e un recupero produttività: "Questo si traduce in un abbattimento e alleggerimento degli scatti di anzianità, dei permessi e in alcuni casi anche delle maggiorazioni per gli straordinari e il lavoro domenicale. A fronte di tutto questo si tenta anche di peggiorare il salario". La Filcams sta lavorando per un alta adesione alla protesta: "Stiamo registrando tra i lavoratori una forte sensibilità. Speriamo che arrivino segnali positivi per riprendere la trattativa su basi diverse". "No alla destrutturazione del contratto nazionale", afferma il segretario generale della Fisascat Cisl, Pierangelo Raineri. "Confermiamo la nostra disponibilità a trattare sulla flessibilità organizzativa del lavoro, tema da ricondurre nell'ambito del confronto decentrato dove senz'altro possono essere individuate nuove formule per accrescere la produttività aziendale", chiarisce Raineri. I sindacati territoriali organizzeranno presidi unitari davanti ai principali punti commerciali delle città con lo slogan "Fuori Tutti". In Toscana, i lavoratori del commercio saranno a Firenze in un unico presidio davanti alla Prefettura; così come ci sarà un unico concentramento regionale delle Marche in piazza Roma ad Ancona, e a Bolzano per il Trentino Alto Adige. Vicenza sarà la città punto di riferimento per le mobilitazioni regionali del Veneto. Singoli presidi in tutte le città in Emilia Romagna cosi come a Milano, Torino, Palermo, Napoli, Roma, dove gli addetti del settore si riuniranno davanti i centri commerciali più importanti e i punti vendita strategici delle città.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: