martedì 19 dicembre 2017
La scoperta di due studiosi italiani apre la strada alla realizzazione di farmaci antivirali ad ampio spettro, in grado di contrastare malattie quali l'Hiv il papilloma e l'ebola
Create nanoparticelle d'oro che distruggono i virus
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C'è una nuova potenziale arma per aggredire virus come l'Hiv, il papilloma e l'ebola: è basata su nanoparticelle d'oro che, camuffandosi da cellule umane, ingannano i virus, li attirano, vi si legano e ne alterano la struttura rendendoli inoffensivi. È quanto emerge dalla ricerca pubblicata sulla rivista Nature Materials, coordinata da due studiosi italiani: Francesco Stellacci del Politecnico Federale di Losanna (Epfl) e David Lembo dell'Università di Torino.

Come agiscono le nanoparticelle d'oro

Le nanoparticelle d'oro sono innocue per l'uomo, ma letali contro i virus. Sono, infatti, capaci di imitare la superficie delle cellule: il virus vi si attacca per infettarle e il contatto avvia un processo che, attraverso una pressione locale, porta alla "rottura" del virus al di fuori delle cellule, quindi senza danneggiarle. L'efficacia della nuova strategia antivirale è stata dimostrata per il momento solo in laboratorio, in test condotti su cellule e tessuti umani infettati da virus come il papilloma, l'Hiv o l'herpes, e su topi infettati da un virus che provoca la polmonite, guariti dopo il trattamento.

Si apre la strada per creare farmaci anti virali ad ampio spettro

«Lo studio dimostra che esiste un modo nuovo di creare farmaci contro i virus - ha spiegato Stellacci -. Il nostro obiettivo è ideare una nuova strategia di contrasto alle infezioni che agisca ad ampio spettro su virus diversi, proprio come fanno gli antibiotici contro i batteri. Il passo successivo è disegnare molecole biologiche con proprietà simili alle nanoparticelle d'oro, capaci di agire come farmaci antivirali, e passare alla fase dei test clinici».

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