sabato 15 aprile 2017
La presidente della Camera torna a scagliarsi contro le falsità in Rete: «Non si fermano davanti a chi non c’è». Solidarietà da Gentiloni e dal mondo politico
«Sciacalli su mia sorella morta». Boldrini contro le bufale online
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Laura Boldrini continua la sua battaglia contro le fake news. E stavolta si mette in gioco in prima persona, reagendo alle 'bufale' che toccano i suoi affetti più cari. Da tempo, infatti, denuncia la presidente della Camera su Facebook, circolano in rete false notizie «al di là dell’immaginabile», sulla sorella Lucia, morta anni fa. Un monito a chi le ha condivise e un j’accuse a chi le ha create: «Personaggi senza scrupoli, sciacalli che non si fermano nemmeno davanti ai morti».

La presa di posizione suscita solidarietà trasversale (ma non da Lega e M5S). Con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che le telefona per esprimerle vicinanza. «Lo voglio dire a ridosso delle feste di Pasqua, proprio quando molti si riuniscono in famiglia. La mia unica sorella, morta anni fa per malattia, non si è mai occupata di migranti. Restaurava e dipingeva affreschi. Peraltro, non si chiamava nemmeno Luciana, ma Lucia», scrive Boldrini. Il riferimento è a una 'bufala' che circola da tempo - corredata dalla foto di un’inconsapevole attrice che potrebbe vagamente somigliare a una Boldrini più giovane e attribuisce alla sorella la gestione di ben 340 cooperative che si occupano di accoglienza. Giorni fa ne è apparsa un’altra, che trasforma Lucia Boldrini in un’oncologa di fama internazionale, le cui ricerche sarebbero state finanziate - si insinua - grazie all’influenza della sorella politica.

E che sarebbe andata in pensione a soli 35 anni con 10mila euro al mese. Patacche evidenti, che però vengono rilanciate senza riflettere. Non bastasse, vengono commentate con insulti, che la presidente della Camera da tempo pubblica per sollevare il problema del cosiddetto hate speech nei social. I siti che diffondono le bufale spesso si trincerano dietro la palese assurdità di alcuni post per difendersi: insomma, la colpa sarebbe di chi non capisce la 'satira'. Ma dietro, ricorda Boldrini, spesso c’è un lucro a base di clic, talvolta realizzato a scapito della collettività, come nel caso dei vaccini o delle menzo- gne sulla pretesa alterazione della magnitudo dei terremoti, che potevano danneggiare la raccolta dei fondi. Servono, dunque, educazione al senso critico e prevenzione.

Vanno in questo senso, dopo altre iniziative analoghe nell’ambito della campagna 'BastaBufale', i quattro tavoli di lavoro che si riuniranno venerdì prossimo a Montecitorio per approfondire il fenomeno e trovare contromisure. Sono coinvolte 36 sigle: ricercatori, studenti, imprese, consumatori, mass media, operatori del web (come Google e Facebook) e Polizia postale. Ci sarà anche l’Autorità Garante della Privacy. Che ieri è intervenuta con il presidente Antonello Soro a sostenere Boldrini contro l’uso «aberrante » del web: «Non dobbiamo rassegnarci all’idea della rete come luogo di violenza verbale», dove «il rispetto delle persone viene abolito».

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