martedì 19 agosto 2014
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Il Tornado è un velivolo da combattimento bireattore, biposto, che l'Aeronautica Militare ha acquisito a partire dal 1982. L'apertura alare varia dai 13,91 ai 8,60 metri, lunghezza 16,70 metri, altezza 5,95 metri. Peso massimo al decollo 28.000 kg. Velocità massima a bassa quota circa 1.480 km/h (1,2 mach). Autonomia di 3.800 km (trasferimento). Equipaggio: un pilota e un navigatore. Armamento: due cannoni cal. 27 mm (1 su IT-ECR), fino a 9mila kg di carichi esterni (serbatoi ausiliari,pod da ricognizione e designazione bersagli, missili aria-aria AIM-9L Sidewinder).Tramontato il rischio di un confronto militare globale, spiega il sito dell'Aeronautica Militare, la probabilità diutilizzare un velivolo come il Tornado, la cui efficacia è stata accresciuta dall'acquisizione di sistemi d'arma d'avanguardia, riguarda essenzialmente le cosiddette "operazioni di risposta alle crisi", interventi cioè nelle fasi più virulente di un confronto militare con lo scopo di attivare il processo di progressiva stabilizzazione, di svolgere quell'azione di deterrenza che permettono, insieme, di garantire, dal cielo, la sicurezza delle forze di superficie e di spegnere, sul nascere,possibili "ritorni di fiamma".Il ruolo di questi velivoli va quindi inquadrato unicamente con finalità strumentali alla vocazione pacifica dell'Italia. Nella versione standard Ids (Interdiction Strike), in dotazione al sesto Stormo di Ghedi (Brescia), il Tornado può essere impiegato come cacciabombardiere e ricognitore.Il 50esimo Stormo di Piacenza, invece, è equipaggiato con la variante IT-Ecr (Electronic Combat Reconnaissance), specializzata nella soppressione delle difese aeree avversarie mediante l'impiego di missili aria-superficie AGM-88 HARM.
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