domenica 12 aprile 2020
Continuano a diminuire i ricoveri nelle terapie intensive e ad aumentare i guariti. A Milano numeri "fuori controllo"
Controlli dall'alto sulle spiagge

Controlli dall'alto sulle spiagge - Ansa

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Meno morti, meno ricoverati nelle terapie intensive e complessivamente negli ospedali, più guariti. Ma il nodo rimane il numero dei contagi, che, con qualche oscillazione, resta sostanzialmente quello dell'ultima decina di giorni (fermo restando l'aumento dei tamponi effettuati quotidianamente, che hanno superato il milione). E preoccupa Milano città e provincia. Come raccontano le cifre dell’aggiornamento quotidiano (insieme ai numeri dei giorni precedenti) rese note da Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile.

I nuovi contagi nel nostro Paese rispetto a ieri, al netto dei deceduti e dei guariti, sono 1.984 (giovedì 1.615, venerdì 1.396 e ieri 1996). E il totale degli attuali positivi accertati in Italia arriva a 102.253 (giovedì 96.877, venerdì 98.273 e ieri 100.269). E siamo arrivati a 963mila tamponi eseguiti finora.

Il numero dei decessi resta alto, 431 (giovedì 610, venerdì 570 e ieri 691). Però è il più basso da due settimane.

I ricoveri nelle terapie intensive scendono a 3.343 (giovedì 3.605, venerdì 3.497 e ieri 3.381) ed è il nono giorno consecutivo di riduzione. Mentre è in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi il 69% degli attuali contagiati, come ieri. E c'è un progressivo calo da una settimana dei ricoverati complessivi negli ospedali.

Sempre rispetto a ieri, i guariti sono 1.677 (giovedì 1.979, venerdì 1.985 e ieri 2.079).

Il caso lombardo, poi. Sono ancora alti i dati del contagio a Milano e provincia: i casi accertati sono 13.682, con più 412 rispetto a ieri (520): “Un dato che non possiamo ancora considerare sotto controllo" ha detto l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. A Milano città i nuovi casi sono 193 (ieri 262), per un totale di 5.561. C’è invece un lento miglioramento su base regionale, i morti sono 110 (273 ieri). Va giù anche la crescita dei positivi, più 1.460 (ieri 1.544 di ieri).

Non è finita. “I casi veri nella città di Milano sono forse cinque sei volte quelli accertati” e “in Lombardia i casi veri sono dieci volte quelli accertati (cioè intorno al mezzo milione, ndr)”, spiega Massimo Galli, direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano: "Il fattore limitante - continua - è la possibilità di consentire alle persone di arrivare alla diagnosi, cioè tantissime che sono in casa, che sospettano d’avere l’infezione, non hanno potuto avere una conferma diagnostica perché non siamo ancora in condizioni come sistema di garantire loro un test”.

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