mercoledì 27 luglio 2016
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​Gli inquirenti lo sussurrano soltanto: “Qui è pazzesco”. Cava Fiengo, a Ercolano (nel mezzo del parco nazionale del Vesuvio), è stata sequestrata «per impedire l’ulteriore perpretazione dei reati» e «consentire l’avvio delle necessarie procedure di bonifica», spiega Nunzio Fragliasso, Procuratore aggiunto a Napoli, che indaga su quanto accade e accadde nelle cave, e non solo, da queste parti. E, grazie «ai collaboratori di giustizia», proprio a cava Fiengo sono stati trovati «in superficie e nel sottosuolo circa 400mila metri cubi di rifiuti speciali, pericolosi e non». Le analisi hanno evidenziato «il consistente superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione» per una decina di sostanze tossiche.

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«È necessaria una nuova coscienza da parte di tutti, di ciascuno cittadino, ancor prima delle istituzioni – sottolinea Fragliasso -, se passasse questo messaggio, probabilmente non assisteremmo più a scempi ambientali come quelli nei quali siamo stati costretti a intervenire». Il magistrato di Napoli insiste molto su questo punto: «Spero che questi nostri interventi siano l’inizio di un percorso diverso che parta dal riappropriarsi dell’ambiente da parte della collettività dei cittadini». Come per altro «ci ha detto anche l’enciclica di Papa Francesco, “Laudato si’”. Dobbiamo allora essere gelosi custodi del territorio dove viviamo».

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