giovedì 1 giugno 2017
Un cittadino originario della Guinea è accusato per un recente svbarco in Calabria. Un egiziano, già allontanato dall'Italia, è stato nuovamente arrestato su ordine dei pm di Catania
Arrestato presunto scafista. Un altro sarà espulso per la seconda volta
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La Polizia di Stato ha arrestato a Reggio Calabria un cittadino originario della Guinea, Daouidiallo Kamodiallo, di 19 anni, ritenuto lo scafista di una delle imbarcazioni a bordo delle quali hanno viaggiato centinaia di migranti sbarcati lo scorso 26 maggio nel porto della città calabrese. All'uomo la Procura della Repubblica di Reggio Calabria contesta il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I migranti a bordo dell'imbarcazione ai comandi della quale sarebbe stato il diciannovenne erano stati soccorsi in mare dalla nave della Marina militare Libra che li ha poi condotti nel porto della città. Dalla ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori della Squadra mobile reggina è emerso che i migranti che erano a bordo delle imbarcazioni, dopo aver pagato ingenti somme di denaro agli organizzatori del viaggio, sono partiti dalla Libia alla volta delle coste italiane, senza scorte di cibo e acqua ed in precarie condizioni igienico-sanitarie. I poliziotti, inoltre, hanno arrestato in flagranza di reato anche un cittadino di origine egiziana, El Sayed Kamal Saber El Kot, di 43 anni, responsabile di reingresso illegale nel territorio in quanto destinatario di un provvedimenti di espulsione emesso lo scorso anno dal Questore di Catania. L'uomo sarà espulso.

Un altro presunto scafista di origine egiziana, Saber El Kot El Sayed Kamal, è stato arrestato in flagranza di reato in quanto responsabile del reato di reingresso illegale nel territorio dello Stato italiano in violazione della normativa prevista dalle norme sull'mmigrazione, e già destinatario di un provvedimento di espulsione emesso lo scorso anno dal Questore della rovincia di Catania. Dalla ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori della Squadra Mobile è emerso che i migranti che erano a bordo delle imbarcazioni, dopo aver pagato ingenti somme di denaro agli organizzatori del viaggio, sono partiti dalla Libia alla volta delle coste italiane, senza scorte di cibo e acqua ed in precarie condizioni igienico-sanitarie.


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