mercoledì 18 giugno 2014
​​Avrebbe costretto sette persone a viaggiare in condizioni disumane. Il Consiglio dei rifugiati: nel 2014 già 60mila sbarchi.  
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Avrebbe costretto sette disabili, alcuni anche in carrozzina, a stare sotto coperta, tenendoli chiusi e impedendo loro muoversi all'interno del peschereccio. È l'accusa, aggiuntiva, contestata dalla polizia giudiziaria di Ragusa a un presunto scafista tunisino fermato anche per sequestro di persona su disposizione della Procura di Ragusa. L'uomo sarebbe stato il comandante del natante con 275 migranti a bordo soccorso da nave Sirio, che è arrivata ieri nel porto di Pozzallo. Ad accusare il presunto scafista anche la testimonianza di un'anziana donna disabile: "Per rimanere insieme alla mia famiglia che voleva fuggire dalla guerra - ha raccontato a magistrati e investigatori - sono partita con tutta la sedia a rotelle: è stato un viaggio infernale ci hanno trattato come bestie, spero sia finito questo incubo per il futuro dei miei nipoti".    Un altro migrante ricostruisce l'obbligo di rimanere chiusi nella stiva del peschereccio: "Anche quando stavamo male e chiedevamo di uscire a prendere una boccata d'aria ci veniva vietato e chi provava a salire veniva preso a calci e fatto tornare giù". Sono sessantamila gli immigrati sbarcati sulle coste italiane dall'inizio del 2014. Un dato che porterà a fine anno ad una quota senza precedenti di circa 100mila stranieri, soprattutto donne e bambini in fuga dai conflitti come in Siria. A tracciare il quadro della situazione migratoria il direttore del Consiglio italiano per i Rifugiati Christopher Hein durante il convegno "Se l'asilo è un diritto perché sopravvivere è un lusso?", tenutosi a Caserta. Per Hein "il Governo italiano deve stanziare più risorse sull'integrazione, altrimenti è inutile lanciare continui appelli all'Europa". Hein propone che il rifugiato possa essere libero di circolare per gli Stati Ue visto che spesso siriani e afghani vengono in Italia di passaggio, desiderosi di raggiungere altri paesi.
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