sabato 17 agosto 2013
Scoppia il Centro di prima accoglienza di Pozzallo: dopo gli arrivi della scorsa notte ospita 393 migranti a fronte di una capienza massima di 130 persone. Nella notte sbarcati 250 tra somali ed eritrei a Portopalo di Capo Passero (Siracusa). Una seconda imbarcazione è stata soccorsa a 40 miglia a sud di Lampedusa dalla Marina Militare.
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IL VIDEO A Morghella una catena umana per salvare i profughi
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Era da poco passata la mezzanotte di venerdì quando una motovedetta della Guardia costiera ha attraccato a Pozzallo (Siracusa) con 95 migranti a bordo; tra loro venti donne, di cui quattro incinte. Poco dopo, altre 195 persone sono statesoccorse a sud di Lampedusa dalla nave “Bettica” della Marina militare, che ne ha trasbordati 17 sui mezzi veloci della Capitaneria perché bisognosi di cure. Ma alle 3 è scattato un altro allarme: 250 persone erano in balia del mare a 55 miglia a sud di Portopalo di Capo Passero, dove Jonio e Mediterraneo si incontrano in un ventoso tratto di mare tra i più suggestivi della Sicilia. Su segnalazione di un pattugliatore maltese, gli uomini della Capitaneria hanno raggiunto il barcone e messo in salvo i migranti. Il conto, in questa giornata d'agosto, supera abbondantemente i 500 arrivi. E scavalca la soglia dei diecimila migranti arrivati in Italia nelle ultime sei settimane; poco meno della metà, secondo i dati forniti recentemente dal Viminale, degli oltre 24 mila giunti in 12 mesi. L'esodo dei migranti, che arrivano da aree flagellate dai conflitti, come la Siria, l'Egitto, la Somalia, hanno messo in moto una solidarietà fatta anche di piccole cose. E se sulla spiaggia di Morghella (Siracusa) i bagnanti si sono gettati in mare per creare una catena umana e soccorrere i migranti in difficoltà, oggi a Portopalo di Capo Passero, il sindaco Michele Taccone si è sincerato di persona sulle condizioni degli stranieri: «Questa volta - ha detto - sembrano in discrete condizioni», mentre il gruppo di migranti, sotto un sole cocente, si dirigeva verso lo spazio dell'ex mercato ittico per ricevere la prima assistenza.Nel Cie di Lampedusa - dopo settimane di emergenza, con presenze che hanno superato le mille unità in una struttura con 250 posti letto - sembra essere tornata la calma dal momento che attualmente nella struttura sono presenti 180 persone.  Scoppia invece il Cara (centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Mineo dove sono presenti circa 3.500 persone. Per questo motivo la Capitaneria di porto di Catania ha comunicato che i migranti a bordo della nave “Bettica” non sarebbero stati condotti nel capoluogo etneo, come previsto, ma a Reggio Calabria. Pozzallo al collassoAl collasso anche il Centro di prima accoglienza (Cpa) di Pozzallo, in provincia di Ragusa. A lanciare l'allarme i responsabili del centro che accoglie, dopo gli arrivi di questa notte, 393 migranti, a fronte di una capienza massima di 130 posti. L'affollamento del centro rende inevitabili anche le tensioni all'interno della struttura dove si è registrata qualche scintilla tra somali ed eritrei. Alcuni di loro hanno fatto, "in segno di protesta per ottenere la libertà" - riferiscono -, la doccia completamente nudi, presso le docce del lungomare cittadino.«Ospitali, accoglienti e disponibili certamente si, ma non fessi» è lo sfogo del sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna. «La struttura non pul ospitare 400 migranti. C'è un fortissimo stato di disagio dei volontari, della Protezione Civile, delle forze dell'ordine e, ovviamente, anche degli stessi migranti». Il primo cittadino lancia un appello al Ministro denunciando la totale assenza delle autorità: «Invito il Ministro - sottolinea Ammatuna - a venire di persona, per rendersi conto di ciò che accade. Il comune di Pozzallo vanta un credito di oltre 650 mila euro con lo Stato, eppure continuiamo ad anticipare soldi per i pasti e per gli indumenti di chi arriva qui da noi». Parole dure del sindaco per alcuni atteggiamenti poco “civili” degli ospiti del CPA. «È giusto che escano durante il giorno dal centro, non sono e non devono sentirsi in carcere. Però - denuncia il primo cittadino - la gente di Pozzallo, da sempre immensamente ospitale, è molto stanca. In questi giorni sta accadendo di tutto, tafferugli fra loro, atti osceni in città, entrano nei bar e non pagano, chiedono continuamente soldi ai cittadini. Siamo davvero stanchi».
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