mercoledì 17 novembre 2021
Un 36enne di origine tunisina ha ucciso l'ex compagna, la madre di lei e i bimbi di 2 e 5 anni. L'allarme è partito dalla scuola dell'11enne, unica sopravvissuta, posta ora sotto protezione
Uomo stermina la famiglia e si toglie la vita. Una figlia scampata all'orrore
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Ha sterminato la famiglia e poi si è tolto la vita. La strage è avvenuta oggi, mercoledì, tra le 15 e le 16 a Sassuolo, in provincia di Modena. Un uomo di 38 anni, Nabil Dhari, di origini tunisine, in preda a una furia omicida, ha aggredito uccidendoli i suoi due figli maschi di cinque e due anni, l’ex convivente di 43 anni, Elisa Mulas e la mamma di lei, Simonetta Fontana, 64enne che abitava con loro. L'assassino ha risparmiato il bisnonno 96enne dei suoi figli.

I corpi senza vita dei cinque componenti della famiglia sono stati trovati dai soccorritori in un appartamento di un condominio di via Manin, una piccola strada vicino all’ospedale vecchio, appena fuori dal centro storico della cittadina, in un quartiere non lontano dallo stadio e dal parco ex Edilcarani. La zona intorno alla palazzina è stata transennata per permettere lo svolgimento delle indagini e tenere lontani i curiosi.

Dai primi accertamenti svolti dagli agenti della squadra mobile, intervenuti sul posto insieme a polizia scientifica, carabinieri e polizia locale, sarebbe stato l’uomo a sterminare l’intera famiglia colpendo i congiunti con un grosso coltello (o forse un’altra arma da taglio) per poi suicidarsi. Sul luogo, per le prime indagini, anche il procuratore capo di Modena, Luca Masini.

Fino a sera tardi gli elementi emersi dalle indagini erano troppo pochi per riuscire a ricostruire in modo esatto la dinamica dei fatti e le ragioni del gesto di follia, un vera e propria mattanza. Secondo quanto riferito da un’amica della vittima, la donna uccisa avrebbe fatto ascoltare a una testimone, un paio di settimane fa, un audio registrato con il suo telefonino nel quale il compagno la minacciava di morte. E da questo elemento sono partite le indagini. La coppia si sarebbe separata da circa un mese provocando una situazione di tensione e, a quanto pare, aveva portato a minacce da parte dell'uomo. La donna per questo aveva deciso di andare a vivere con i tre figli dalla madre. E forse proprio questa decisione avrebbe scatenato l’ira dell’uomo, che si sarebbe recato a casa della ex suocera e avrebbe compiuto l’orribile gesto.

Quel che è certo, finora, è che due bimbi piccolissimi insieme alla loro mamma e alla nonna sono stati trovati in un lago di sangue accanto al corpo del padre, una persona che i vicini di casa hanno descritto come un tipo tranquillo, ben integrato, che non aveva mai creato problemi nelle relazioni con gli altri: lavorava in un supermercato della città. La donna faceva le pulizie e svolgeva lavori saltuari, oltre ad occuparsi dei due bambini avuti dal suo convivente mentre una figlia era il frutto di una precedente relazione. L’allarme è stato dato dopo che quest’ultima, una ragazzina di 11 anni – unica sopravvisuta alla strage – è rimasta da sola a scuola alla fine delle lezioni perché nessuno dei suoi genitori e nemmeno la nonna, si erano presentati a prenderla, come accadeva tutti i giorni. Sembra che i responsabili dell’istituto scolastico, preoccupati, abbiano più volte telefonato ai familiari della bambina senza ottenere però alcuna risposta. Da qui la chiamata al personale del 113 che, arrivato nella casa di via Manin, ha dovuto sfondare la porta d’ingresso dell’abitazione per poter accedere nei locali e constatare quello che era avvenuto: si sono trovati di fronte i cinque cadaveri.

La Procura per i minorenni di Bologna ha disposto stamattina il collocamento in protezione per la ragazzina. In precedenza gli stessi giudici minorili avevano chiesto e ottenuto la decadenza della potestà genitoriale per il padre della 11enne sopravvisuta in quanto il padre era finito a processo per stalking nei confronti di Elisa.

L’intera comunità di Sassuolo è sconvolta per l’omicidio-suicidio, uno choc destinato a segnare l’anima della città. Appena si è diffusa la notizia il sindaco della città, al centro del distretto della ceramica, ha deciso di istituire anche con il contributo dei cittadini che si sono resi disponibili un fondo per aiutare la bambina. Già molti sassuolesi hanno offerto delle donazioni, fa sapere la vice-sindaca, Camilla Nizzoli.

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