sabato 9 ottobre 2010
L'omelia di don Dario De Stefano, il parroco del paese: «Non è vero che i giovani sono vuoti, sono solo fragili». E poi, citando la Bibbia: «A te la giustizia, a noi la vergogna sul volto». Il Consiglio comunale di Avetrana ha proclamato il lutto cittadino. Nello stadio di via Kennedy sono arrivate almeno 6 mila persone.
- La coscienza di Michele di Marina Corradi
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Un lungo applauso ha accolto l'ingresso della bara bianca di Sara Scazzi nel campo sportivo di Avetrana, dove si sono svolti i funerali della 15enne uccisa il 26 agosto dallo zio Michele Misseri, che ha confessato l'omicidio. Il sindaco ha proclamato per oggi il lutto cittadino.«Sara è e resterà nel cuore di tutti noi e, credo, di tutti gli italiani». Lo ha detto don Dario Di Stefano, parroco della chiesa di san Giovanni attista di Avetrana, in provincia di Taranto, che ha celebrato insieme a don Tommaso Fizzarotti la cerimonia religiosa per i funerali della ragazza. Il parroco ha sottolineato che la famiglia di Sara «sta vivendo questo immenso dolore con dignità ed equilibrio». E ha anche evidenziato che «non è vero che i giovani sono vuoti, sono solo fragili. Non abbiate paura - ha aggiunto rivolgendosi ai giovani - di raccontare le vostre difficoltà, i vostri dubbi e i vostri desideri a chi si ama veramente e può indicarvi una strada sicura e donarvi un consiglio. Non chiudetevi nella solitudine che può diventare pericolo e angoscia».Il parroco ha citato anche il profeta Daniele che, rivolgendosi a Dio, disse «a te solo la giustizia e a noi la vergogna sul volto». «Siamo sicuri - ha aggiunto il parroco - che Sarah è nelle braccia misericordiose di Dio Padre. Spesso Dio sceglie modi imprevedibili e impensabili per incontrarci». La mamma di Sarah Scazzi, Concetta Serrano Spagnolo, è arrivata ai funerali della figlia al termine della cerimonia religiosa nel campo sportivo di Avetrana, poco prima che il sindaco del paese, Mario De Marco, prendesse la parola. «A me - ha detto commosso il primo cittadino - il grave compito di prendere la parola. È un giorno triste per noi tutti, noi che abbiamo sperato per 42 lunghissimi giorni che ti fossi volontariamente allontanata e volesse Dio che tanto fosse avvenuto». «Siamo stati con il fiato sospeso per un lungo periodo - ha aggiunto rinvolgendosi poi alla madre della ragazza -. A te Concetta il merito di aver saputo costantemente attivare tutti noi e le istituzioni perchè fossero accesi i riflettori nazionali e lo Stato ha risposto al tuo appello ed è stato sempre presente con un dispiegamento di uomini e forze. Signora - ha concluso - sei una madre eccezionale».
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