giovedì 6 agosto 2015
Quattro percorsi di fede e storia per i pellegrini. In arrivo altri 50 milioni per l'organizzazione.
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Sarà bene che i milioni di pellegrini intenzionati a partire per Roma nel corso del prossimo Anno Santo della Misericordia mettano in valigia scarpe comode, perché si tratterà di «un Giubileo da vivere a piedi ». Lo anticipa il sindaco della Capitale Ignazio Marino, presentando i progetti per 4 percorsi giubilari all’interno della città. Saranno i primi interventi, ma non i soli. Da mesi, aggiunge il sindaco, «lavoriamo insieme a Vaticano, Vicariato, governo e Regione per organizzare un appuntamento voluto da papa Francesco –ha spiegato il primo cittadino –. Nelle riunioni abbiamo condiviso una serie di itinerari, che saranno rivelati man mano che il Santo Padre lo riterrá opportuno».  L’idea è quella «di una visione diversa dal Giubileo del 2000» argomenta Marino, parlando di un cambio di organizzazione che dovrebbe favorire insieme pellegrini e residenti: non più percorsi basati sull’uso di automezzi per arrivare il più vicino possibile ai luoghi di culto, ma costruiti immaginando che almeno una parte del cammino dei credenti sia compiuto a piedi. Gli itinerari, che prevederanno delle piste ciclabili, oltre alle basiliche toccheranno luoghi meno visitati come le chiese di San Giovanni dei Fiorentini, di Santo Spirito in Sassia (la chiesa della Misericordia, in sintonia col tema del Giubileo), San Salvatore in Lauro o Santa Maria in Vallicella. In particolare, il primo e il secondo percorso si muoveranno sulla direttrice del 'Cammino papale', che per secoli i pontefici utilizzarono nel giorno dell’elezione, passando per San Giovanni e il Colosseo. Il terzo, il tradizionale 'Cammino del pellegrino', giungerà sempre in Vaticano ma passando per la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, mentre il quarto sarà il 'Cammino mariano', da Santa Maria Maggiore a San Pietro. Per realizzarli sono stati stanziati 800mila euro, dice l’assessore ai Lavori pubblici, Maurizio Pucci, annunciando opere che «interesseranno i marciapiedi, che verranno allargati, gli attraversamenti pedonali e l’installazione di elementi che faciliteranno l’orientamento di chi visita Roma». Non si tratta di percorsi turistici, aggiunge Pucci, «ma di percorsi di fede, di scoperta e riscoperta dei luoghi di culto, alcuni anche dimenticati dagli stessi romani». Alla macchina organizzativa partecipa anche monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente e ammini-stratore delegato dell’Opera romana pellegrinaggi, che rassicura quanti temono che Roma arrivi impreparata all’8 dicembre, giorno d’apertura della Porta Santa: «State sereni, noi siamo pronti. A dirlo non è un politico, ma un sacerdote. Potete quindi stare tranquilli », sorride, bacchettando bonariamente i media che «si divertono a dire che a Roma non si fa nulla».  Nella capitale, aggiunge Marino, «per il Giubileo, giungeranno altri 50 milioni di euro, con decreto del ministro dell’Economia, che consente l’allargamento del Patto di stabilità per l’avvio dei lavori. Un budget che si aggiungerà agli altri 150 milioni già in programma». E dopo le inchieste su Mafia capitale, l’attenzione è alta per evitare che gruppi criminali s’infiltrino nei cantieri del Giubileo: «Una cosa è certa: non ci saranno affidamenti diretti, a meno che non venga ordinato dalla Protezione civile – garantisce Pucci –. Anche se i tempi sono brevi, faremo soltanto gare per la concessione degli appalti». Il sindaco, al suo fianco, conclude: «Dall’annuncio del Santo Padre, non ci siamo  fermati. L’Italia sarà orgogliosa di questo Giubileo».
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