lunedì 11 novembre 2013
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«Il primo nostro obiettivo è quello di favorire la ripresa. Perché se la crescita non segnerà un più uno per cento stabile, non saremo in grado di reggere i vincoli europei». Lo dice Giorgio Santini, relatore del Pd in Senato sulla legge di Stabilità. Che fine faranno i 600 emendamenti del Pd?Il nostro intento è quello di focalizzare 4 o 5 aree prioritarie. Stiamo lavorando in questo senso per una razionalizzazione degli emendamenti, senza perdere di vita le questioni principali.La prima è lo sviluppo. E le altre?Dobbiamo sostenere i lavoratori e le famiglie con i redditi più bassi, attraverso la leva fiscale. Pensiamo alla platea di chi guadagna meno di 28-30 mila euro l’anno e soprattutto a chi sta sotto i 15-20mila. Poi c’è il capitolo delle pensioni...Dovremmo riuscire a sbloccare le indicizzazioni per quelle medie e basse e provare invece a introdurre il contributo di solidarietà per quelle superiori ai 90mila euro all’anno. Abbiamo la proposta di far accedere alla pensione quei lavoratori di 62 anni o più che perdono il lavoro. Una misura che più o meno avrebbe il costo degli ammortizzatori risparmiati.Sulle tasse sulla casa?In breve, dobbiamo fare in modo che la nuova Tarsi non superi la somma del vecchio Imu.Quanto "costano" queste vostre richieste?Siamo più moderati dei nostri partner del centrodestra: attorno al miliardo. Pensiamo di reperire risorse intervenendo anche su aree poco o mai soggette a tassazione: i giochi, il commercio elettronico e, vedremo in che misura, anche le rendite finanziarie.
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