
Sono più di 600mila i pacchi alimentari distribuiti in Italia dall’inizio della pandemia: tre volte di più rispetto a prima. E i pasti offerti nelle mense sono raddoppiati. «Prima il Covid, poi la guerra in Ucraina: la crisi colpisce sempre di più persone in situazioni molto diverse, giovani e anziane, al Nord e al Sud», spiega Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egido, presentando la nuova edizione della guida “Dove mangiare, dormire, lavarsi. (280 pagine d’indirizzi utili per chi vive in strada, conosciuta anche come la “Guida Michelin dei poveri”).
Allora «ogni persona può dare il proprio importante contributo», ha continuato Impagliazzo: specie capendo che «la solidarietà non è soltanto un aiuto, ma un necessario investimento che accompagna tanti a reintegrarsi pienamente nella società, attraverso la casa e il lavoro».
Il quadro è cupo. Il 68% degli italiani si dice “molto o abbastanza preoccupato” dalle difficoltà di pagare le bollette, negli ultimi nove mesi 4,7 milioni di persone hanno già “saltato” il pagamento di almeno una bolletta di luce e gas e altri 3,3 milioni temono di fare lo stesso a breve. La situazione più allarmante è quella delle famiglie monoreddito, persone anziane e con lavoro precario, madri sole e fascia d’età 36/50 anni.
Così la Comunità di Sant’Egidio ha aperto nuovi centri di distribuzione alimentare in tutt’Italia, in 30 città dal Nord al Sud. Solo a Roma, il numero delle “Case dell’amicizia” è passato da 3 a 28: luoghi dove trovare aiuto concreto ma, anche, ascolto, informazioni, consigli.
Non solo la guida, Sant’Egidio ha presentato anche il “Pranzo di Natale”, che è al quarantesimo anno: «Nasce da motivazioni profonde non solo sociali, ma soprattutto spirituali che ci hanno spinto a coinvolgere oltre 250mila persone nel mondo - ha detto il presidente della Comunità -. Chi non ha una famiglia, chi è per strada, chi è solo, chi è anziano, come gioisce in questa festa? Ci facemmo questa domanda e dal 1982 non abbiamo mai interrotto questo appuntamento».
Il numero per un Sms solidale con la campagna “A Natale, aggiungi un posto a tavola”, è il 45586. Quest’anno «al pranzo si aggiungeranno tante donne e tanti bambini ucraini - ha aggiunto Impagliazzo -: la solidarietà verso di loro non deve finire».
A proposito, se un italiano su dieci è sotto la soglia di povertà - ha sottolineato Impagliazzo - «è necessario che la politica non venga fatta solo nei dibattiti televisivi”», ma che «si renda conto delle reali esigenze delle persone». E «il volontariato è una risorsa, ha visione delle esigenze reali e indica le soluzioni senza ideologie».Gli appelli proprio alla politica, infine. «Chiediamo al governo di allargare il decreto flussi - ha detto ancora Impagliazzo -, certo ai Paesi con cui l’Italia ha accordi, ma anche a quelli che guardano all’Italia ad esempio dall’America Latina, dal Perù, dal Venezuela”», perché vista «la cultura infermieristica di questi Paesi», sarebbe «opportuno un decreto flussi che tenesse conto non solo della domanda delle imprese, ma anche di quella di famiglie, anziani, mamme lavoratrici con bambini, disabili». Morale? «Eurostat calcola che in Italia ci sia bisogno di 200mila lavoratori l’anno, non di 69.700, come previsto dall’ultimo decreto flussi».
Ancora, il reddito di cittadinanza: «Un sussidio anti povertà è fondamentale, l’Italia si è dotata, ultima tra i Paesi europei con la Grecia, di questa misura di protezione sociale», sebbene dopo «il problema si è ingenerato nel collegarla al lavoro». Quindi che «ci sia bisogno di un tagliando benissimo», ma «mai abrogarlo». Del resto «proprio noi - ha concluso il presidente della Comunità di Sant’Egidio - abbiamo visto che questo sussidio è servito non solo a non sprofondare, ma a molti anche per reinserirsi nella società».