martedì 7 maggio 2019
Il professore ordinario di Igiene all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, già presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, si occuperà dell'attivazione del fascicolo sanitario digitale
Walter Ricciardi coordinatore scientifico di Family Health
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Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, già presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, è stato nominato coordinatore scientifico di Family Health. Il progetto, realizzato da Biomedia, mira a promuovere la prevenzione, lo sviluppo di corretti stili di vita e la conoscenza della propria storia familiare, attraverso l'attivazione di un fascicolo sanitario digitale personale, immediatamente disponibile, in ogni luogo e circostanza, con un'assoluta protezione di dati e informazioni archiviate nel cloud (per ulteriori info: familyhealth.it).

Nel comitato scientifico, oltre a Ricciardi, figurano Alberto Villani (presidente Sip, Società italiana di pediatria), Giovanni Scambia (presidente Sigo, Società italiana ginecologia e ostetricia), Giovanni Corsello (professore ordinario di Pediatria, Università di Palermo), Mario Plebani (professore ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica, preside della Facoltà di Medicina dell'Università di Padova), Walter Mazzucco (già presidente dei Giovani medici italiani). Tra i numerosi medici ed esperti che collaborano attivamente con Family Health, revisionando e producendo contenuti scientifico-divulgativo presenti sul portale, anche Roberto Burioni (professore ordinario di Microbiologia e Virologia, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano), Alessandro Fiocchi (responsabile Allergologia Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Roma), Giorgio Donegani (nutrizionista), Eugenio Santoro (responsabile Laboratorio di Informatica Medica, Dipartimento di Salute pubblica, Istituto Mario Negri), Alberto Pellai (psicologo e psicoterapeuta).

«Quella che oggi si chiama sanità digitale tra non molto si chiamerà semplicemente sanità, perché sono enormi i vantaggi che possono derivare dall'utilizzazione dei dati e delle tecnologie digitali, sia per i cittadini che per le organizzazioni sanitarie», spiega Ricciardi.

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