giovedì 13 maggio 2010
Le quattro Regioni che hanno i conti sanitari in dissesto dovranno aumentare le tasse locali se non riusciranno a risanare i bilanci. È quanto ha comunicato il governo ai presidenti di Lazio, Campania, Molise e Calabria nel corso di una riunione questa mattina a Palazzo Chigi. Almeno per ora restano fuori dalla stretta del governo Sicilia e Abruzzo, che hanno conti in disordine ma vanno avanti con i piani di rientro.
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Rischio aumento tasse per i cittadini che vivono nelle regioni con i conti della sanità in rosso. Per Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Molise, i cui presidenti sono stati questa mattina convocati a Palazzo Chigi, se non presenteranno un piano di rientro adeguato agli accordi presi con il Governo "rischiano di dover aumentare ulteriormente i tributi". Giuseppe Scopelliti, presidente della Regione Calabria è il primo a lanciare l'allarme uscendo da Palazzo Chigi dopo la riunione con il Governo. Ma non è tutto. Di fronte alla possibilità di attingere risorse dai Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas), il ministro della Salute Ferruccio Fazio replica: "Siamo in una situazione che non può consentire di utilizzare fondi Fas come un bancomat. Il Governo ha ritenuto di non dare il via libera alle richieste diutilizzo dei Fas per ripianare i deficit di 4 regioni: Campania, Lazio, Molise, Calabria. La motivazione è che queste regioni non hanno dato delle garanzie ai tavoli tecnici di monitoraggio per quanto attiene la certezza di avere dei conti certi da un lato e soprattutto di aver avviato dei processi diriqualificazione di quella che è la rete assistenziale. Le regioni saranno costrette ad attrezzarsi in altro modo". Ma il tema dei conti della sanità in rosso si sposta presto a via Parigi, sede della Conferenza delle Regioni. Questa mattina, infatti, era stata calendarizzata una riunione dei Governatori. E la 'praticà non poteva che entrare prepotentemente nell'ordine del giorno. Ed è qui che il presidente del Molise afferma: "Ci hanno chiesto di aumentare le tasse. Abbiamo detto che è assurdo, iniquo eincomprensibile".Di fronte a questa ipotesi il governatore della Campania, Stefano Caldoro dice: "Se questa è la condizione...  non ho una seconda opzione". Anzi, aggiunge: "Sono d'accordo con Tremonti quando dice che i numeri sono numeri". Però osserva: "L'aumento delle tasse per noi sarebbe comunque insostenibile". Ma dal Carroccio arriva l'approvazione. Luca Zaia, presidente del Veneto plaude per la "vera assunzione di responsabilità. Oggi è stata posta una pietra miliare nell'approccio. Non possiamo più pensare ad un governo che ripiani e a piè di lista".Tra quelli che si salvano: l'Abruzzo. "Siamo sulla strada giusta - spiega il presidente Gianni Chiodi - e i risultati ci gratificano. La richiesta di aumentare le tasse avanzata dal Governo ad alcune Regioni non riguarda l'Abruzzo che ha superato positivamente il tavolo di monitoraggio di aprile".
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