lunedì 27 agosto 2012
​Il maxi decreto prevede una “tassa sulle bollicine” di tre centesimi a lattina, fondi che ptorebbero andare a finanziare il fondo per la non autosufficienza. Novità anche per i farmaci e i medici di base. Produttori e politici insorgono.
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Cibi spazzatura e scorretti stili di vita potrebbero costare caro agli italiani. E non solo per i rischi sulla salute. Solo le bibite gassate valgono 250 milioni di euro l’anno, che potrebbero servire a finanziare il nuovo piano per la sanità (e, in particolare, la non autosufficienza). La tassa sulle bollicine è solo una delle ipotesi contenute nel decreto sanitario a cui sta lavorando il ministero della Salute e dovrebbe essere seguita da interventi simili anche sul gioco d’azzardo e sul tabacco. La tassa di scopo, «un’idea nata insieme alle Regioni», dice ora il ministro Renato Balduzzi, serve per incentivare «le corrette abitudini alimentari». Insomma, non sarebbe solo un modo per andare a rimpinguare un comparto (la non autosufficienza) che negli anni è sceso da 400 milioni ad appena 2,5 milioni nel 2012, ma anche andare a finanziare i nuovi Livelli essenziali di assistenza.Tre centesimi in più su ogni lattina da 33 cl. per tre anni, ma anche un aumento di 50 centesimi al litro sui superalcolici. Un provvedimento che non piace a Federalimentare («Così non si fa sviluppo») e nemmeno alla politica. «Ora il governo Monti vuol tassare pure le aranciate dei ragazzini», tuona il pdiellino Maurizio Gasparri. Ancora più caustica è l’Italia dei valori per cui dopo il «balzello» delle bevande, spiega Stefano Pedica, «la prossima volta toccherà al pane».Ma nel maxi-decreto sulla sanità, che finirà sul tavolo del Consiglio dei ministri il 31 agosto, ci saranno anche nuove stangate sia per chi vende ai minori le sigarette (le sanzioni saliranno a 2mila euro) sia interventi sul mondo del gioco. Da questi due settori arriveranno i soldi per Fondo nazionale sanitario e fondi per la cura delle ludopatie. Balduzzi sta anche pensando di vietare l’istallazione di videopoker nel raggio di 500 metri da scuole, strutture sanitarie residenziali e luoghi di culto.Anche sui farmaci si cambierà musica, mantenendo a carico del Ssn solo quelli che hanno un’efficacia comprovata. Due settimane fa poi, tra le proteste di medici e aziende farmaceutiche, sono passate le novità sul principio attivo da inserire in ricetta al posto del farmaco "griffato". Anche in questo campo si cerca di fare chiarezza. Nei prossimi giorni, precisa Balduzzi, sarà attivato «un tavolo tecnico sulle prescrizioni dei medicinali per elaborare linee guida omogenee». Più che di aggiungere troppe novità, il ministro è intenzionato a far funzionare quello che già c’è, ma non rinuncia al progetto di trasformare il mondo sanitario per renderlo più efficiente.L’orizzonte nel quale ci si muove è comunque quello della scadenza naturale della legislatura, anche se ora che si fa un programma di crescita, aggiunge Balduzzi, «non ci dicano che il tempo è scaduto». La manutenzione straordinaria del pianeta sanitario, con tutte le novità sulla responsabilità medica, e-health e riforma dell’intramoenia, è nelle mani anche delle Regioni: entro la prossima settimana dovranno esprimere il loro giudizio.
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