giovedì 21 maggio 2020
Lo ha deciso il prefetto di Foggia che ha convocato per domani, nella casa comunale della città, il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. "Ciò che è accaduto è intollerabile"
San Severo, sindaco sotto scorta dopo le gravi minacce del figlio del boss

Ansa

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Si terrà domani mattina a San Severo, nella casa comunale, la riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Il vertice, convocato dal prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, è la risposta ad alcuni gravi fatti accaduti negli ultimi tre giorni. Vi parteciperà anche il sindaco Francesco Miglio, da ieri sotto tutela rafforzata dopo le minacce ricevute su facebook dal figlio di Michele Russi detto "Lillino Coccione", un noto pregiudicato ucciso nel novembre 2018.

I preoccupanti episodi sono iniziati nella notte tra il 18 e il 19 con l'incendio doloso alla cooperativa agricola Apod. A bruciare, sono state tre motrici di camion e decine di cassoni per la raccolta degli ortaggi. Un messaggio inequivocabile. L'azienda è, infatti, di proprietà di un imprenditore campano, già vittima della criminalità organizzata e che per questo vive da tempo sotto scorta. Dopo l'attentato il prefetto ha ordinato il rafforzamento della tutela. Lo stesso giorno il secondo grave episodio. In occasione della Festa della Madonna del Soccorso, sospesa per l'emergenza sanitaria, nel rione Fantasia, detto "Texas", zona di marginalità e criminalità, alcune centinaia di persone, malgrado il divieto di assembramento, hanno partecipato all'esplosione di batterie di fuochi d'artificio illegali. Un evento pericolosissimo e quest'anno ancor di più. Inoltre in un post sui social è stato scritto che i fuochi erano dedicati proprio a Michele Russi.

Molto dura l'immediata reazione del sindaco. "Si tratta di un fatto di gravità inaudita, una sfida inaccettabile alla città ed allo Stato che non può passare sotto traccia". Su facebook gli ha risposto Antonio Russi, figlio del boss, usando parole minacciose verso il sindaco. "Se non la smetti passi i guai veramente perché ti metto le mani al collo". E prendendosela anche col prefetto. Così Grassi, con una lunga esperienza di investigatore antimafia in prima linea, ha immeditamente rafforzato la tutela al sindaco e all'amministrazione comunale e convocato la riunione di domani. E lo ha fatto con una condanna molto chiara e netta. "Ciò che è accaduto a San Severo è intollerabile - ha scritto il prefetto -. Irresponsabili sono stati i comportamenti dei promotori e partecipanti alla manifestazione non autorizzata con accensione di "batterie", in questo momento di grande sensibilità, dove, come noto, sono vietati gli assembramenti di ogni genere. Assolutamente inaccettabili i messaggi circolati via facebook all'indirizzo del primo cittadino di San Severo”. Dunque, avverte, "la presenza dello Stato, domani, presso la casa comunale, vuole rappresentare un forte e deciso richiamo alla necessità del rispetto delle regole che presiedono all'ordinato svolgimento della vita della comunità e l'impegno delle istituzioni tutte in tale direzione". E il prefetto fa un preciso appello. "Sono certo che questo impegno sarà sostenuto da tutte le forze del territorio, nessuna esclusa, che intendono tracciare con le loro sistematiche azioni percorsi di legalità che rendono l'azione delle istituzioni più forte di coloro che vi si oppongono".

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