domenica 14 maggio 2017
La petizione: «Ha riportato la legalità, serve ancora». Anche stavolta non sono state presentate liste per le elezioni, ma con uno scopo: «Consentire a un vero uomo di Stato di continuare
San Luca rinuncia al voto: «Lasciateci il commissario»
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Niente voto l’11 giugno a San Luca, il paese dell’Aspromonte famoso feudo della ’ndrangheta. Entro la scadenza di ieri nessuno ha presentato liste per le elezioni comunali. Si ripete così lo scenario del 2016, mentre nel 2015 si presentò una lista ma non si raggiunse il quorum, appena 1.485 votanti su 3.446 aventi diritto. Due 'non voti' che arrivavano dopo due anni di commissariamento per infiltrazione mafiosa.

La storia si ripete ed è sicuramente negativo. Ma c’è una clamorosa novità. Da ieri i cittadini del paese di Corrado Alvaro ma anche terra di faide, stanno raccogliendo le firme sotto una lettera- appello al ministro dell’interno, Marco Minniti per chiedere che resti il commissario che in questi due anni ha amministrato San Luca, il dirigente della Prefettura di Reggio Calabria, Salvatore Gullì di cui abbiamo raccontato più volte in questi ultimi mesi. Sfiducia nella politica, non nelle istituzioni. «Non meritiamo di ripartire da zero - scrivono i cittadini -, ma di essere accompagnati da un Uomo di Stato su cui tutti abbiamo riposto fiducia, ripagata con la migliore delle ricompense, trasparenza, efficacia e efficienza ».

Elencano tutte le realizzazioni del commissario. «Ha eliminato costi e sprechi nella telefonia mobile, ha garantito la piena funzionalità dell’acquedotto comunale, assicurando autosufficienza delle proprie risorse idriche, contabilizzando così un abbattimento dei costi del 78%. Sostituito i contatori idrici a tutte le utenze e avviato tempestivamente, con la collaborazione di tutti i cittadini, i pagamenti dei consumi effettivi». Insomma soddisfatti di pagare.

Ma non basta. I cittadini ricordano al ministro anche «strade pulite da far invidia a tutti i paesi limitrofi e non solo, restituendo un’immagine dignitosa di questo paesino dell’entroterra aspromontano, che nell’immagine collettiva ê ricordato solo come il paese dei sequestri ». E ancora aver «scongiurato» il dissesto finanziario «preservando così il Comune dalla gogna dell’aumento delle tariffe e delle tasse che certamente avrebbero ulteriormente minato il già debole tessuto sociale». L’elenco è ancora lungo, come abbiamo raccontato nei reportage da San Luca, ma soprattutto gli abitanti ci tengono a sottolineare che il commissario «ha governato con gentilezza e fermezza... valorizzando le persone e predisponendosi positivamente al colloquio con tutti».

E questo «ha permesso di mostrare a tutti il volto efficiente e trasparente dello Stato». Dunque, affermano i sanluchesi, «i traguardi raggiunti sono tanti, numericamente, in realtà la strada è ancora in salita». C’è il timore di fare passi indietro e i cittadini lo scrivono al ministro. «Questo popolo non può subire continui cambiamenti che indiscutibilmente sarebbero causa di frammentazione politico- amministrativa, distruggendo ciò che di buono è stato fatto».

La storia di San Luca, purtroppo, lo insegna. L’ultimo sindaco, Sebastiano Giorgi, venne arrestato per appalti finiti nelle mani dei clan. Certo, ammettono i cittadini, «il popolo avrebbe necessità di ripristinare i principi democratici, ma se ad oggi nessuno ha presentato la propria candidatura, vuol dire che ha scelto di attendere il momento giusto, che nessuno si sente veramente pronto a intraprendere questo difficile cammino ». E qui la responsabilità dei partiti calabresi è forte, visto che a San Luca proprio non si sono visti. Un disinteresse generale. Non lo Stato centrale che finalmente i cittadini hanno sentito vicino grazie al commissario Gullì. E allora la lettera a Minniti finisce con un 'grido' al ministro e al calabrese. «Siamo certi che questo nostro grido non potrà rimanere inascoltato. Siamo sicuri che un calabrese come noi può comprendere l’importanza di essere guidati da un uomo super partes, che ha educato, con immensa umiltà e con il sorriso sulle labbra, un popolo da tutti visto solo come un 'fortino delle ndrine'». A firmare sono stati in centinaia, giovani e anziani. E molti stanno commentando sui social .

Un anziano scrive: «San Luca finalmente ha trovato il suo equilibrio ammini-strativo! Equilibrio dettato dal rispetto delle leggi, dall’eguaglianza, dalla legalità, dai pari diritti civili». Come risponderà il ministro? «Non lasceremo sola San Luca e i suoi cittadini', aveva promesso ad Avvenire, sottolineando «l’ottimo lavoro svolto dal commissario Gullì». Ora i sanluchesi vogliono una risposta coi fatti.

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