sabato 4 maggio 2019
Il manifesto vede il vicepremier con una candidata della Lega sorridenti davanti alla triste immagine di una diga invasa da alberi abbattuti dalla tempesta. Sernagiotto (Fdi) a Zaia: nessun rispetto
Salvini e la candidata. Sorridenti, con alle spalle le immagini della tempesta che sconvolse il Veneto e ne distrusse le meravigliose foreste. Con la promessa di esportare la tempesta (distruttiva) i Europa

Salvini e la candidata. Sorridenti, con alle spalle le immagini della tempesta che sconvolse il Veneto e ne distrusse le meravigliose foreste. Con la promessa di esportare la tempesta (distruttiva) i Europa

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Matteo Salvini sceglie un manifesto elettorale choc per la campagna elettorale europea. Ma la reazione, sui social e non solo, è durissima. Nella foto il leader della Lega appare sorridente con una candidata del Nordest, Ilenia Rento. In lato la scritta "Scateniamo la tempesta a Bruxelles". Alle loro spalle una delle immagini devastanti che hanno fatto piangere l'Italia: una diga veneta, nel bellunese, invasa dai tronchi abbattuti dal vento della tempesta Vaia, a fine ottobre. Una tempesta che ha mutilato le belle montagne della regione dei loro splendidi boschi. In particolare la diga che si vede è quella al confine tra i Comuni di Auronzo, Santo Stefano di Cadore e Vigo di Cadore, che ha raccolto migliaia di piante cadute dai versanti della montagna. Un disastro ambientale, sociale ed economico.

Indignazione immediata sui social. E l’europarlamentare Remo Sernagiotto (Fratelli d'UItalia) ha segnato il manifesto con ‘disgusto’ ed ha chiesto "a Salvini e a Zaia di prendere le distanze". "Inizialmente ho pensato a uno dei tanti fotomontaggi demenziali che si vedono on line, poi ho capito che era ed è l'amara realta".

"Alberi abbattuti e sorrisi – ha commentato Sernagiotto - non c'e' più rispetto. Non voglio fare la morale a nessuno, vorrei piuttosto occuparmi di contenuti e programmi". Dopo 6 mesi, quella diga è ancora in pulizia, come lo sono tutti i boschi spazzati dalle raffiche di vento, che hanno provocato danni per un miliardo e 736 milioni solo in Veneto.

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