mercoledì 9 settembre 2020
Il fatto è avvenuto questa mattina durante un appuntamento previsto per la campagna elettorale
Matteo Salvini mostra lo strappo della camicia dopo l'aggressore

Matteo Salvini mostra lo strappo della camicia dopo l'aggressore - Reuters

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Una donna ha aggredito questa mattina il leader della Lega, Matteo Salvini, mentre si trovava a Pontassieve per alcuni appuntamenti previsti dalla campagna elettorale. L'ex viceministro dell'Interno camminava lungo via Tanzini, nel centro della cittadina, quando una donna di origini congolesi lo ha affrontato gridando e strappandogli la catenina, la camicia e la mascherina. La signora, apparsa in stato d'agitazione, è stata subito fermata dalla scorta del leghista, che ha poi annullato un pranzo previsto in un ristorante locale «per le minacce e gli insulti arrivati al proprietario», come ha spiegato lui stesso.

«Tutto bene tranquilli, nessun problema fisico. La camicia strappata la posso ricomprare, il rosario strappato con violenza dal collo che mi aveva donato un parroco purtroppo no. A questa rabbia rispondo col sorriso e col lavoro, evviva l'Italia delle donne e degli uomini che credono nella libertà, nella serenità e nel lavoro. P.s. Per la "signora" che mi ha aggredito e insultato non provo rabbia, solo pena e tristezza. Avanti, senza paura e a testa alta», ha commentato Salvini su Facebook. «Ho il diritto di portare al collo un Rosario senza che nessuno si senta offeso. Il Rosario non è un simbolo politico, è un simbolo di tradizione», ha poi continuato il leader della Lega nel corso di una diretta. «Mi dicono che questa persona che mi ha aggredito è nata in Congo, è pieno di congolesi che lavorano. Se fosse confermato che lavora per enti pubblici e si occupa del futuro dei bimbi, la sua cultura è strappare camicie e Rosario di dosso?».

Continuando il suo intervento su Facebook , Salvini ha poi aggiunto: «Alla persona che mi ha aggredito dico che mi dispiace per te, ma non porto rancore, ti perdono, capitolo chiuso, andiamo avanti».

Solidarietà bipartisan da molti esponenti di partiti di maggioranza e opposizione. «Il Paese ha bisogno di una campagna elettorale serena, basata su un confronto leale e rispettoso di tutte le posizioni politiche, lontana dalle estremizzazioni dei toni e dei comportamenti. Per questo, ogni forma di violenza e di intolleranza, anche solo verbale, deve essere condannata ed isolata per garantire a tutti i protagonisti delle competizioni elettorali la piena libertà di manifestare il proprio pensiero», ha commentato, la ministra degli Interni, Luciana Lamorgese, esprimendo la sua solidarietà.


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