lunedì 9 aprile 2018
Dopo il vertice di Arcore di domenica, botta e risposta tra il segretario della Lega, che chiede di incontrarsi, e il leader pentastellato, che insiste sul veto a Berlusconi e sul «no all'ammucchiata»
Salvini a Di Maio: governo tra noi, possibile al 51%. La replica: no allo 0%
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Non ci saranno ulteriori vertici di centrodestra e il canale con Luigi Di Maio resta aperto, tanto che Matteo Salvini vuole un incontro con lui e a chi gli chiede di quantificare in termini percentuali le probabilità di fare un governo con M5s risponde: il 51% . Restando al gioco delle percentuali, il leder pentastellato fa, però, subito sapere che «c'è lo 0% di possibilità che il M5s vada al governo con Berlusconi e con l'ammucchiata di centrodestra».

Il segretario della Lega, aveva cercato di rispondere proprio alle sollecitazioni del capo politico del M5s che gli aveva detto di non restare attaccato a Silvio Berlusconi per non condannarsi all'«irrilevanza». Nel vertice di Arcore di domenica sono emerse tutte le differenze tra gli alleati del centrodestra. Con Silvio Berlusconi che mostra ancora di preferire un accordo con il Pd. Giorgia Meloni vuole cercare maggioranze in Parlamento. Mentre Salvini non vuole andare in cerca di voti per quello che sarebbe un esecutivo di minoranza. Così cerca di salvare unità del centrodestra, con la sua premiership, e accordo con M5s. Di qui l'affondo di Di Maio che del leader di Forza Italia continua a non voler sentir parlare, bollando un governo simile come «ammucchiata» e bocciando anche l'ipotesi di un nome "terzo".


Il leader del Carroccio: ci sia dialogo vero o si torna al voto

Non ci sono altri vertici, non è che possiamo far vertici tutti i giorni. Esiste il telefono fortunatamente, nel 2018», ha ribadito Salvini a Udine. «A Di Maio chiederò un incontro - ha aggiunto - volentieri, sulla disponibilità a venirci incontro. Gli italiani chiedono di fare. Al di là dei veti o delle simpatie, facciamo qualcosa o no? Se la risposta è no, i numeri sono numeri, si torna al voto», ha detto prima dello scambio verbale con Di Maio. Al quale, incassata la freddezza sul 51%, controreplica: «Io sono pronto a dialogare con tutti, ma se dall'altra parte c'è gente che ha voglia di dire "no, no, no" e di tirare a campare, torniamo dagli italiani». Il leader del Carroccio commenta anche il risultato elettorale di Budapest, che ha visto la larga riconferma del presidente Victor Orban. «L'Ungheria ha votato con il cuore e con la testa, ignorando le minacce di Bruxelles e i miliardi di Soros», scrive su Twitter Salvini, che augura buon lavoro al presidente Orban e spera di incontrarlo «presto da presidente del Consiglio italiano».


Martina (Pd): mentre litigano, noi facciamo buona politica

Ad "approfittare" della diatriba tra centrodestra e M5S è il Pd per ribadire al propria posizione è il Pd. «Mentre regna il caos tra i cosiddetti vincitori del 4 marzo, noi proviamo a fare buona politica. E partiamo dalla proposta per estendere subito il Reddito di Inclusione contro la povertà», twitta il reggente e candidato segretario del partito Maurizio Martina.




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