martedì 21 novembre 2017
Dopo la denuncia dell'Onu, e le immagini della Cnn sul mercato degli schiavi, Tripoli avvia un'indagine sugli abusi nei confronti dei migranti
Migranti in un centro di detenzione in Libia (Ansa)

Migranti in un centro di detenzione in Libia (Ansa)

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Possibili crimini contro l’umanità. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, non fa sconti. La Libia apre un’indagine sugli abusi nei 'lager'. Dopo le immagini trasmesse dalla Cnn sul mercato degli schiavi e sulle violenze da parte di miliziani e organizzazioni criminali e le testimonianze portate al Palazzo di vetro, la settimana scorsa, dal rappresentante speciale per la Libia, Ghassan Salamé, il governo di Tripoli ora vuole vederci chiaro.

Al centro lo «sfruttamento degli immigrati clandestini e lavori forzati in Libia da parte di organizzazioni criminali, resi noti dai media nei giorni scorsi», riferisce il ministero degli Esteri libico, sottolineando il proprio «disappunto e rifiuto verso queste pratiche disumane, contrarie alla cultura e alla tradizione del popolo libico». «Se tali accuse verranno provate – fanno sapere da Tripoli – tutti i soggetti coinvolti saranno puniti e indagati».

«Sono inorridito dalle notizie e dai video sui migranti africani in Libia venduti come schiavi. Aborrisco questi atti spaventosi – ha detto Guterres, commentando il video della Cnn –. La schiavitù non ha posto nel nostro mondo, queste azioni sono tra gli abusi più gravi dei diritti umani e possono costituire crimini contro l’umanità». Guterres ha chiesto «a tutte le autorità competenti di indagare su queste attività immediatamente, consegnando i responsabili alla giustizia». Il segretario generale ha anche precisato di aver chiesto agli attori competenti delle Nazioni Unite di seguire attivamente la questione. La Cnn ha già consegnato alle autorità libiche i filmati che provano la vendita all’asta dei migranti e gli abusi. Il segretario generale ha poi esortato «ogni paese ad adottare e applicare la Convenzione dell’Onu contro la criminalità organizzata transnazionale e il suo protocollo sulla tratta di persone, invitando la comunità internazionale a unirsi nella lotta a questo flagello». «Questo ci ricorda anche la necessità di affrontare i flussi migratori in modo completo e umano attraverso la cooperazione allo sviluppo – ha sottolineato – mirando ad affrontare le cause profonde del fenomeno, attraverso un significativo aumento di tutte le opportunità di migrazione legale».

Intanto, sui flussi migratori che attraversano il Mediterraneo, il servizio messo in onda ieri sera dalla trasmissione 'Report' rischia di riaccendere le polemiche sui salvataggi delle Ong. Nelle immagini girate dal team della Aquarius, la nave di Sos Mediterranee e Msf, si vede il salvataggio di un gommone stracarico di migranti scortato in mare aperto da alcuni 'facilitatori' che poi si allontanano quando sopraggiungono i soccorsi della Ong. Le organizzazioni preferiscono, per il momento, non commentare e attendono di vedere il servizio completo (ieri pomeriggio ne era disponibile solo una parte, ndr).

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